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Scusa, India!

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(15 Marzo 2013) Enzo Apicella

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    20/04 - STATO COLOMBIANO UCCIDE IL PRIGIONIERO POLITICO JUAN CAMILO LIZARAZO NEGANDOGLI LE CURE NECESSARIE

    (22 Aprile 2013)

    statcolombucc

    La Fondazione Lazos de Dignidad (FLD) ha denunciato pubblicamente la morte del prigioniero politico Juan Camilo Lizarazo, recluso nel complesso penitenziario “La Picaleña” di Ibagué, nel dipartimento di Tolima, avvenuta dopo mesi di inascoltate richieste di ottenere cure mediche adeguate.
    Dal mese di ottobre del 2012, il prigioniero ha iniziato ad accusare gravi sintomi quali la paralisi della parte sinistra del corpo e difficoltà a parlare e a mangiare; sulla base di questi sintomi, è stato trasferito al reparto di medicina e psichiatria con una diagnosi di “depressione”, e curato con calmanti. A causa di queste gravi omissioni diagnostiche e della conseguente mancanza delle necessarie cure, lo stato di salute di Juan Camilo Lizarazo si è ulteriormente deteriorato.
    Il 16 gennaio la FLD ha presentato un esposto urgente al Gruppo dei Diritti Umani dell’INPEC (il famigerato Istituto Nazionale Penitenziario e Carcerario, coinvolto in numerosi scandali per corruzione e connivenza con i detenuti paramilitari), sollecitando il ricovero del malato ad un centro ospedaliero dove potesse ricevere cure mediche adeguate alle sue reali condizioni.
    Con grande ritardo rispetto all’emergenza ed alla gravità del caso, Juan Camilo alla fine è stato trasportato all’ospedale Kennedy di Bogotá, in cui gli è stata diagnostica una trombosi e dove è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia vascolare, in seguito al quale il detenuto è entrato in coma per poi morire il 9 aprile scorso.
    Juan Camilo Lizarazo è un’altra vittima della pena di morte de facto applicata ai prigionieri politici colombiani, in patente violazione all’articolo 11 della Costituzione che stabilisce la protezione ed il diritto alla vita dei prigionieri.
    La situazione dei prigionieri politici (oltre 9000) nelle carceri colombiane è aberrante e si configura come una misura punitiva, fino a casi estremi come questo, tutt’altro che sporadici; un accanimento volto ad annichilare qualunque forma di opposizione al regime. E proprio per combattere questa situazione il massiccio movimento in difesa dei diritti dei detenuti organizza e sostiene gli scioperi della fame e le proteste che in questi giorni infiammano le carceri in tutto il paese.

    Associazione Nazionale Nuova Colombia

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