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Assalto al palazzo d'inverno

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(17 Novembre 2009) Enzo Apicella

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Pd, tra minacce espulsioni e spaccature l'arduo cammino verso la fiducia

(26 Aprile 2013)

pipciva

Si alza la tensione dentro il Pd in vista del voto di fiducia al governo Letta. Il vertice. Contro l’ipotesi delle larghe intese va crescendo un gruppo trasversale, dai 'giovani turchi' ai prodiani. Non intendono dare il via libera all'esecutivo se nella squadra ci fossero ministri a loro avviso indigeribili, come Renato Schifani o Maria Stella Gelmini. ''Ci sono delle regole che vanno rispettate ed e' chiaro che chi non dovesse votare la fiducia al governo sarebbe fuori dal partito'', e' l'ultimatum di Francesco Boccia che fa insorgere dubbiosi e contrari che denunciano ''la minaccia di espulsione'' dal Pd. Ma solo a parole, anche perché, se alla luce del sole si dicono contrari parlamentari come Pippo Civati, Laura Puppato, Sandro Gozi, l'area del dissenso nel Pd contro il governissimo e' piu' vasta. Per questo si sono messe al lavoro le diplomazie per cercare di convincere i critici che il governo Letta, nonostante le larghe intese, punta a fare riforme importanti sul solco delle priorita' indicate dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E un sostegno al tentativo del vicesegretario del Pd arriva da Matteo Renzi che si schiera ''al suo fianco per chiudere una brutta pagina'' del non governo. ''Chi ha il coraggio delle proprie azioni - avverte il sindaco di Firenze - deve arrivare in fondo, non deve disertare''. In parallelo al lavorio delle colombe, non passa, pero', giorno nel Pd che qualche dirigente non avverta che chi vota contro la fiducia sarebbe di fatto fuori perche', come spiega Dario Franceschini, va rispettato il vincolo di partito e non ci si puo' mettere all'opposizione del governo restando nel principale partito di maggioranza. ''Chi non vota la fiducia - attacca Civati - e' fuori dal partito? Sono toni fuori di testa piu' che fuori dal partito, perche' dovrei uscire dal Pd solo perche' ho delle grosse perplessita'? La fiducia? Non la voto, se saro' coinvolto in un dibattito spieghero' le mie opinioni''. Indignata per gli ultimatum anche Sandra Zampa: invece che aut aut ''suggerisco umilmente ai dirigenti di essere piu' prudenti e rispettosi del travaglio cui ogni democratico e' oggi sottoposto''.

Fabrizio Salvatori - controlacrisi.org

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