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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
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DONNE AMBASCIATRICI DEL MOVIMENTO OPERAIO

1° MAGGIO A POMIGLIANO

(30 Aprile 2013)

Sono Donne con la “D” maiuscola quelle del Comitato. Donne appassionate che amano la vita e determinate a “ricostruire per i propri figli quel futuro oggi negato anche nella speranza”. Donne caparbie e concrete che hanno già dimostrato di saper “mettere alle corde” la Fiat e il quadro politico. Donne che portano nel loro codice genetico quella solidarietà di classe che varca i confini.

Tra loro, Antonietta Abbate che, con Mara e le altre, sconfissero l’ignobile accordo maschilista all’epoca siglato tra Fiat-Fiom-Fim-Uilm per l’assunzione di soli uomini con qualifica operaia e con una (luglio ‘89 - Pretura Pomigliano) fecero condannare la Fiat ad assumere le prime 115 ragazze in catene di montaggio.

Anna Solimeno che nel giugno 2010 con la sua “lettera di una mamma operaia” (a sua figlia Mayra di 4 anni) fece ritirare dalla circolazione l’offensivo film-spot della Fiat su Fabbrica Italia (regista Luca Lucini) trasmesso ossessivamente dalle maggiori TV.

Maria Molinari, nata ad Hochenheim, Germania, da famiglia di emigrati Italiani e moglie di un operaio Fiat; Durvalina Basso, brasiliana nata a San Paolo, operaia Fiat; Lidia Garcia, spagnola nata a Barcellona, moglie di un operaio Fiat.

Mara Malavenda tra i promotori negli anni 80 dei cobas Slai nelle fabbriche Fiat (prima i comitati di base erano “per mestieri”, insegnanti o macchinisti dei treni). Eletta il 21 aprile 1996 come indipendente nelle liste PRC si schierò senza equivoci (unica di tutto lo schieramento di “sinistra”) contro l’insediamento del primo governo Prodi, già da lei definito “governo democristiano antioperario ed antipopolare”. Attualissime le assonanze col neonato governo Letta-Alfano.

Donne che non vogliono sostituirsi a lavoratori ma decise a scendere in lotta a fianco dei loro uomini per aggiungere “linfa vitale” alla ricostruzione della mobilitazione che ancora stenta a partire. Donne degli operai della Fiat che nell’Assemblea Operaia del 1° maggio a Pomigliano (aula consiglio comunale, ore 9.30) presenteranno il loro “Piano Strategico in più livelli”, dalla fabbrica al territorio, dal sindacato alla politica fino alla questione internazionale per contrastare il piano-Marchionne della multinazionale Chrysler-Fiat sul cui schema viaggiano le politiche antioperaie ed antipopolari dei governi Italiani ed europei, e non solo.

L’assemblea del 1° maggio sarà introdotta dalle note di “Sebben che siamo donne” (canzone simbolo delle mondine che agli inizi del 900 combatterono insieme ai loro uomini) e “Malarazza” (“piglia lu bastone e mostra li denti”) eseguite da Myriam Lattanzio e Massimo Ferrante impegnati nei gruppi musicali della protesta operaia; relazione di Mara Malavenda per il Comitato Mogli Operai. Numerosissimi gli interventi previsti tra cui Maria Molinari ed Anna Solimeno, Giuseppe Marziale avvocato (suo il rucorso su cui è stata emessa dal Tribunale di Torino la sentenza per l’assunzione in FIP di tutti i cassintegrati della Fiat Pomigliano entro luglio 2013) Cristian Avino direttivo provinciale Fiom della DEMA (indotto Alenia), Bianca Del Vecchio USB ASL Benevento, Paolo Casole Piaggio di Pontedera, Indira Pineda Federazione Donne Cubane, Petros Kipouropoulos P.A.M.E. Grecia, Gennaro di Paola Partigiano della 4 giornate di Napoli, Marco Rizzo segretario Nazionale CSP / Partito Comunista, Vittorio Granillo Slai cobas nazionale.

30/4/2013

Slai cobas - coordinamento provinciale di Napoli

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