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CASERMA SANI: IL RIUSO è NECESSARIO

(6 Maggio 2013)

Prosegue la lotta, Prosegue il presidio allarghiamo il fronte alla città, alle associazioni, ai collettivi e a tutti quelli che vogliono riapprorsi e creare buon vivere sociale e non vogliono che fette di territorio e beni pubblici finiscano nelle mani di palazzinari e speculatori.

ASSEMBLEA VENERDI 10 Maggio presso la sede dell’Associazione Leggere Strutture in via Ferrarese 169/A, alle ore 21

Bologna –lunedì, 06 maggio 2013


Tre mesi di presidio davanti alla caserma hanno prodotto molti ragionamenti su cosa voglia dire abitare. Quello che intendiamo affrontare è l'insufficienza del lottare per raggiungere il diritto ad avere un'abitazione dignitosa senza affrontare problemi quali la disoccupazione, i bassi salari, forme di lavoro precario che non permettono una “tranquillità” nella vita, cose diventate costanti nel nostro territorio. Nelle occupazioni abitative, nei percorsi di resistenza affrontati in quest'ultimo anno, abbiamo vissuto nella consapevolezza che la precarietà abitativa e quella lavorativa si accompagnano assumendo a volte dimensioni drammatiche.Da questa osservazione possono nascere tante domande. Cosa vuol dire oggi creare ricchezza e benessere e soprattutto per chi? Da cosa passa la creazione di ricchezza? Quali possono essere dei percorsi di lotta per realizzare questi obbiettivi?
Con questo approccio lottiamo per il diritto all’abitare, e da tre mesi teniamo il presidio permanente davanti alla caserma Sani. Non siamo d'accordo che, per realizzare qualche casa pubblica, 108.000 metri quadri debbano essere venduti a privati. Non accettiamo che un'area che può essere riutilizzata immediatamente debba rimanere vuota, per realizzare in futuro il guadagno dei costruttori. Non siamo d'accordo che debbano essere costruite altre case, che rimarranno vuote come già ce ne sono migliaia in città, con nessuna utilità per chi oggi subisce l'emergenza abitativa data dall'impossibilità di accedere ai prezzi di mercato. Non ci sono oggi “interessi comuni” con chi è responsabile diretto dello sfruttamento, della precarietà, della devastazione del territorio. È per questo che oggi, ragionare su “come uscire dalla crisi”, per noi significa immaginare la creazione di benessere basato sulle necessità dei lavoratori e di chi il lavoro non ce l'ha. La Caserma Sani può essere un luogo dove realizzare quanto abbiamo detto. Lo scopo dovrebbe essere creare un luogo in cui la sovranità del territorio, i processi decisionali, la creazione di ricchezza appartengono ai lavoratori, ai disoccupati, agli studenti, e che li esercitano tramite meccanismi di autogestione.
Quello che abbiamo dichiarato, e praticato, è di voler ottenere in concessione gratuita l'area della Caserma Sani. Nulla abbiamo da perdere, tantissimo da conquistare. Proponiamo alla città di assumere collettivamente questo percorso, creando un meccanismo non solo di “resistenza” bensì di avanzamento e di crescita delle lotte. Per questo invitiamo tutti, venerdì 10 maggio alle ore 21, ad un' assemblea alla sede dell’Associazione Leggere Strutture in via Ferrarese 169/A, aperto a organizzazioni, collettivi, spazi sociali, comitati, singole persone che vogliano progettare un altro utilizzo della città ed identificare la Caserma Sani come una “vertenza” comune da creare.

Associazione Inquilini Assegnatari-USB

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