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Siria

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    Siria, i palestinesi di Khan al Sheeh vittime degli scontri tra governativi e ribelli

    (8 Maggio 2013)

    Il campo si trova in una posizione strategica. Per questo è diventato un obiettivo dei ribelli. Il suo controllo è ritenuto essenziale per la conquista di Damasco

    della redazione

    Roma, 8 maggio 2013, Nena News - Il campo profughi palestinese di Khan al-Sheeh è di nuovo in primo piano, con gli abitanti presi in mezzo ai combattimenti tra l'opposizione siriana e l'Esercito siriano.

    Khan al Sheeh è la casa di circa 40.000 profughi. E' il secondo più grande campo di rifugiati in Siria dopo quello di Yarmouk, a Damasco. I suoi abitanti sono i discendenti dei palestinesi che fuggirono o furono espulsi dal nord della Palestina nel 1948. La sua «sfortuna» è quella di trovarsi in una posizione strategica, tra Damasco e i centri abitati siriani più meridionali. Per questo è diventato un obiettivo dei ribelli. Il suo controllo è ritenuto essenziale per la conquista della capitale.

    Sin dall'inizio della crisi siriana i residenti del campo hanno fatto di tutto per tenere entrambe le parti fuori, al fine di evitarsi la stessa sorte di Yarmouk che resta un campo di battaglia tra l'opposizione e il regime.

    Superando la debolezza delle fazioni politiche palestinesi, gli anziani in un primo momento erano riusciti a mantenere il campo al sicuro e anche ad assorbire migliaia di altri palestinesi e siriani sfollati dalla zona circostante. Con il tempo però la guerra civile siriana è arrivata anche a Khan al Sheeh e dall'inizio del 2013 i ribelli dell'Esercito libero siriano e ijihadisti del Fronte al Nusra si sono insediati stabilmente nel campo.

    Da allora Khan al Sheeh è al centro di frequenti combattimenti, con i ribelli che fanno il possibile per prenderne il controllo e le forze governative che non esitano a usare cannoni e razzi per tenerli a bada, causando morti e feriti.

    Lo scorso 3 maggio i residenti del campo hanno rivolto un appello a entrambe le parti per un cessate il fuoco e la fine dell'assedio in modo che i feriti possano essere evacuati. Ma l'appello è caduto nel vuoto e ora l'Esercito siriano è all'offensiva per costringere le forze ribelli ad uscire dal campo.

    Negli ultimi giorni almeno sei profughi palestinesi, tra i quali due bambini, sono stati uccisi dal fuoco delle parti avverse. A questi si deve aggiungere Atta Saleh, un giovane accoltellato a morte da quattro ribelli perchè aveva chiesto loro di uscire dal campo. Una morte che ha provocato la forte reazione degli abitanti di Khan al Sheeh che continuano a chiedere, invano, che governativi e ribelli tengano fuori dalla loro guerra i profughi palestinesi.

    Nena News

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