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(27 Agosto 2013) Enzo Apicella
Obama ha deciso di attaccare la Siria, in ogni caso.

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Siria, leader Fronte al-Nusra nella lista nera USA

(17 Maggio 2013)

Washington introduce nuove sanzioni contro il regime di Assad, ma punisce anche la leadership del gruppo di opposizione vicino ad Al Qaeda.

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dalla redazione

Roma, 17 maggio 2013, Nena News - Nuovo passo dell'amministrazione statunitense sul fronte siriano. Ieri il presidente Barack Obama ha dato una botta al cerchio e una alla botte. Washington ha introdotto nuove sanzioni contro il regime di Bashar al-Assad e inserito nella lista nera il leader del Fronte al-Nusra.

Il governo USA ha posto sulla lista nera quattro ministri siriani (Difesa, Salute, Industria e Giustizia), un'emittente tv e la compagnia aerea Syrian Arab Airlines, colpevoli secondo Washington di aver sostenuto il regime di Damasco in questi ultimi due anni. La compagnia aerea è accusata di aver aiutato le Guardie Rivoluzionarie Iraniane a portare armamenti, missili e proiettili in Siria a sostegno di Assad, mentre la tv privata Al-Dunya Television avrebbe sostenuto la propaganda del presidente via etere, facendo anche da collaboratore: avrebbe indicato alle forze di sicurezza elementi delle opposizioni da arrestare.

Dall'altra parte il Dipartimento di Stato ha etichettato come terrorista Mohammad al-Golani, leader del gruppo di opposizione Fronte al-Nusra, considerato molto vicino al leader di Al Qaesa Zawahri. "Sotto la leadership di Golani, il Fronte al-Nusra ha condotto numerosi attacchi suicidi in tutto il Paese - si legge nella dichiarazione ufficiale USA - molti dei quali hanno ucciso civili innocenti. Golani ha dichiarato in alcuni video che il suo fine ultimo è rovesciare il regime siriano e istituire la legge islamica nel Paese".

Un intervento doppio che, se da una parte vuole indebolire Assad, dall'altra punta il dito contro la crescita continua e pericolosa degli elementi islamisti più radicali dello spettro composito delle opposizioni siriane. Si prosegue quindi sul piano diplomatico, anche se l'opzione militare non viene del tutto accantonata. Il segretario di Stato Kerry e il ministro degli Esteri russo Lavrov proseguono nell'idea di una conferenza da tenere entro la fine di maggio (probabilmente a Ginevra) per giungere ad una transizione politica.

In Siria, intanto, proseguono le violenze. Due anni di guerra civile hanno fatto salire a 80mila le vittime del conflitto, secondo i dati raccolti dalle Nazioni Unite. Le atrocità degli ultimi giorni preccupano i governi occidentali e hanno spinto l'Esercito Libero Siriano a dichiarare di voler intervenire con punizioni severe contro chiunque si macchi di crimini come mutilazioni e oltraggi ai cadaveri. Una dichiarazione seguita al video in cui si vede un ribelle mangiare il cuore di un soldato governativo.

Il ribelle, identificato come Khalid al-Hamad, si è difeso in un'intervista al Time Magazine dicendo di essere stato spinto ad un gesto tanto atroce dal video trovato sul telefonino del soldato, dove una donna e le sue due figlie venivano gravemente umiliate.

Nena News

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