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Chiudere Guantanamo, detenuti da 100 giorni in sciopero della fame

(19 Maggio 2013)

chiudguant

Lo sciopero della fame iniziato dai detenuti di Guantanamo lo scorso 6 febbraio è ormai il più duraturo e partecipato che il durissimo carcere statunitense abbia mai visto: il 17 maggio ha infatti segnato il centesimo giorno consecutivo di sciopero.

I prigionieri affermano che sono 130 su 166 i prigionieri che stanno portando avanti lo sciopero, mentre le guardie parlano di un centinaio ma si tratta in ogni caso di un’adesione dalle proporzioni inedite che testimonia di quanti, sempre più, non siano disposti a tollerare le condizioni a cui sono sottoposti.

L’istituzione carceraria di Guantanamo è da sempre al centro delle polemiche per la contestatissima misura della ‘carcerazione preventiva’ che costringe i detenuti ad attese (che spesso diventano infinite) dentro una cella senza essere stati processati e spesso con accuse infondate; una condizione a cui si aggiungono i trattamenti disumani e le vessazioni continue.

Di fronte allo sciopero le autorità del carcere hanno cercato di correre ai ripari isolando inizialmente i detenuti che protestavano e costringendo poi alcuni di essi al nutrimento forzato con l’uso di sonde, una pratica riconosciuta come tortura dalle stesse Nazioni Unite.

In occasione dei 100 giorni di sciopero in diverse parti degli Stati Uniti si sono tenute manifestazioni di protesta che chiedevano la chiusura di Guantanamo, una delle tante promesse elettorali di Obama svanite presto nel nulla...

La manifestazione più grossa si è tenuta davanti alla Casa Bianca, dove centinaia di attivisti hanno protestato indossando tute arancioni e cappucci neri come quelli dei detenuti del carcere e hanno presentato una petizione con 370.000 firme che chiede la chiusura immediata di Guantanamo. La protesta è andata in scena nella zona adiacente al palazzo presidenziale in cui è consentito il passaggio ai soli turisti mentre è vietato qualsiasi tipo di manifestazione: una scelta che ha innervosito la polizia che ha fermato 14 degli attivisti.

Nel frattempo la protesta rimbalzava anche sui social network e l’hashtag #GTMO17 è risultato per molte ora in testa su twitter.

Infoaut

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