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Come diceva Archimede...

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(30 Dicembre 2009) Enzo Apicella
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MADAGASCAR: ELEZIONI SENZA CONTRIBUTI ESTERNI, LA SFIDA DI RAJOELINA

(23 Maggio 2013)

“La verità è che la comunità internazionale ha preso la decisione di sospendere i finanziamenti. Personalmente dubito fortemente che in questo contesto le presidenziali possano svolgersi il 24 luglio”: dopo settimane di silenzio e critiche sulla sua inattesa candidatura, si è pronunciato sull’impasse elettorale il presidente di transizione Andry Rajoelina. L’ex sindaco della capitale Antananarivo – che ha preso il potere nel marzo 2009 dopo una rivolta popolare contro l’ex capo di stato Marc Ravalomanana e col sostegno dell’esercito – si è candidato al voto, suscitando la disapprovazione di Unione Africana, Africa australe, Onu e Unione Europea. Altre due candidature vengono contestate dalla comunità regionale ed internazionale, quelle dell’ex presidente Didier Ratsirika e di Lalao Ravalomanana, moglie del predecessore di Rajoelina, considerate “un ostacolo per un processo elettorale sereno”.

Senza commentare le critiche rivoltegli dai partner africani ed occidentali, Rajoelina sembra pronto a sfidare la comunità internazionale, dicendosi disposto a organizzare il voto senza alcun contributo finanziario esterno. “Abbiamo gestito il paese in modo regolare e normale. Alla Banca centrale abbiamo a disposizione 24,5 milioni di dollari ricavati l’anno scorso dalla vendita dell’Air Force 2 (aereo dell’ex presidente, ndr). Se fosse necessario siamo in grado di finanziare queste elezioni” ha detto il capo di stato malgascio.

Da quattro anni la grande isola africana dell’Oceano Indiano è attanagliata da una crisi politico-istituzionale che ha avuto ripercussioni negative sull’economia e le condizioni di vita della popolazione già povera. Sulla carta le presidenziali di luglio e le legislative del 25 settembre dovrebbero archiviare la transizione. La legge prevede che tutti i candidati che attualmente ricoprono incarichi governativi, a cominciare dallo stesso Rajoelina, rassegnino le dimissioni due mesi prima della votazione. Le forze di sicurezza malgascie, da sempre in prima linea nella vita politica, stanno tenendo una serie di riunioni con candidati e vertici dello Stato per cercare di superare lo stallo.

[VV]

Misna

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