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(2 Maggio 2012) Enzo Apicella
A Torino contestato Piero Fassino al corteo del primo maggio. La polizia interviene con una carica pesante e immotivata.

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Contro la dittatura della borghesia

Rilanciamo la lotta di classe, costruiamo l’alternativa comunista!

(25 Maggio 2013)

Volantino per la manifestazione contro la repressione - Parma, 2013-05-25

contrditt

La tanto decantata democrazia borghese è solo una presa in giro, in realtà tutto si muove per soddisfare gli interessi dei padroni e dei loro servili politicanti. Il sistema economico e sociale nel quale siamo costretti a vivere si basa sullo sfruttamento e la divisione in classi. Da un lato c'è chi vive di sfruttamento - banchieri, industriali e padroni di ogni genere - e dall’altro chi vive da sfruttato, la classe proletaria: lavoratori in nero, precari, operai, semplici impiegati, pensionati.

Sono ancora in molti, purtroppo, che continuano a vivere nel mito della democrazia borghese e della Costituzione, ma rendiamoci conto che oggi come ieri è proprio questo tipo di regime che vara leggi antioperaie, che ci rende precari e che produce leggi razziste e reazionarie sugli immigrati.

Le condizioni dei lavoratori in Italia non differiscono molto da quelle che vivono i lavoratori negli Stati Uniti, Francia, Cina, Venezuela o in qualsiasi altra parte del mondo: sono sempre condizioni da sfruttati, continuamente peggiorate sotto i colpi della crisi. La crisi economica è un fenomeno mondiale e non viene fuori per caso, non è una maledizione. Questa crisi è il modo di essere del capitalismo oggi, è l’inevitabile approdo di un sistema economico giunto ormai alla frutta: precarietà, sfruttamento, disastri ambientali: questo sistema non è in grado di offrirci altro!

La crisi rende solo più evidente quello che è in realtà la democrazia borghese: la dittatura della classe padronale. Lo Stato e le altre istituzioni non sono - come vogliono farci credere - al di sopra delle parti: sono degli strumenti politici, burocratici e repressivi, creati apposta per mantenere in piedi questo sistema di sfruttamento. Ogni legge viene fatta per rispondere alle esigenze dei padroni e, quando serve, giù con le manganellate e la repressione.

Nonostante in questi anni a noi proletari è stato sottratto di tutto, nonostante stiamo diventando sempre più poveri, la risposta della nostra classe è ancora estremamente debole. E questa debolezza, oggi, non è dovuta tanto alle manganellate ma ad altri strumenti di controllo e repressione, tra i quali svettano i sindacati. Da un lato hanno firmato, o firmano ancora, accordi e contratti sempre peggiorativi, dall’altro fanno sfogare la nostra rabbia attraverso manifestazioni carnevalesche o scioperi inutili, perché proclamati mesi prima, limitati per categoria e di poche ore, scioperi che non danneggiano nessun padrone. La lotta non va delegata né ai sindacati di regime né a quelli che si autoproclamano alternativi, la difesa dei nostri interessi passa attraverso il protagonismo diretto di noi lavoratori: diamo vita, sui posti di lavoro, a comitati di lotta e di sciopero, che siano le assemblee dei lavoratori a decidere modalità e obiettivi delle mobilitazioni.

Non dobbiamo illuderci né tantomeno rassegnarci: bisogna lottare non solo per difendere i nostri interessi immediati ma contro la società capitalistica nel suo complesso. A noi serve una società diversa nella quale i mezzi di produzione e distribuzione siano socializzati e non gestiti in modo privato (o nazionalizzato…) da un pugno di borghesi, una società dove la produzione risponda al reale soddisfacimento dei bisogni. Questo è il genere di comunismo a cui aspiriamo, che non ha nulla a che fare con quanto realizzato in URSS, Cina, Cuba ecc. ecc.

Un processo di trasformazione rivoluzionario che deve estendersi su scala internazionale. Per arrivare questa trasformazione bisognerà necessariamente passare attraverso il rovesciamento dello Stato capitalista e la presa del potere politico da parte del proletariato.



Venerdì, May 24, 2013

Partito Comunista Internazionalista - Battaglia Comunista

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