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TURCHIA. ALTRA NOTTE DI TENSIONE IN DIVERSE CITTÀ

(5 Giugno 2013)

giugno 5, 2013 - 8:42

È stata un’ennesima notte di tensione, la quinta, in diverse città della Turchia, dove la polizia è tornata a utilizzare gas lacrimogeni e cannoni ad acqua nel tentativo di disperdere gruppi di dimostranti scesi in piazza per protestare contro il governo.

A Istanbul e Ankara i manifestanti hanno cercato di raggiungere gli uffici del primo ministro Recep Tayyip Erdogan ma sono stati dispersi. Disordini sono proseguiti anche ad Hatay, alla frontiera con la Siria, dove ieri un giovane di 22 anni è morto dopo essere rimasto ferito durante una manifestazione.

La gente è tornata in piazza poche ore dopo che il vice primo ministro Bülent Arinç si è scusato per la violenta reazione della polizia all’avvio delle proteste per il parco Gezi, definendo “legittime” le rivendicazioni ecologiste ma condannando chi ha provocato danni nelle strade. Arinç – con Erdogan impegnato in una visita ufficiale in Nordafrica – ha chiesto in ogni caso ai dimostranti di tornare a casa, in vista di un annunciato incontro, oggi, con i promotori delle proteste.

Per tutta risposta, il clima a piazza Taksim a Istanbul è sembrato dapprima rasserenarsi – si legge nelle testimonianze di giornalisti turchi e stranieri – per poi riaccendersi più tardi. Non ci sono notizie per il momento di nuove vittime dopo i tre morti contati dall’inizio della mobilitazione, a cui vanno aggiunti, secondo l’Associaizone turca dei diritti umani, 2800 feriti in tutto il paese, alcuni dei quali in modo grave, e circa 800 fermi. Arinç ha parlato di 244 feriti tra la polizia e 64 fra i manifestanti, oltre a segnalare danni per oltre 70 milioni di lire turche (pari a circa 28 milioni di euro).

Intervenendo ieri a un incontro dell’Associazione internazionale degli investitori in Turchia (Yased), il presidente Abdullah Gül ha paragonato le proteste a quelle del movimento Occupy: “Quello che accade in Turchia – ha detto – è totalmente differente se confrontato con quanto accade in Medio Oriente…Due anni fa a Londra sono state bruciate automobili e dati alle fiamme negozi per ragioni analoghe. Durante le rivolte in Spagna a causa della crisi economica la popolazione ha riempito le piazze. Il movimento Occupy Wall Street è continuato per mesi negli Stati Uniti. Ciò che accade in Turchia è simile a quanto avvenuto in questi paesi”.

[FB]

Misna

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