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KENYA. REPRESSIONE RIVOLTA MAU MAU, LONDRA PRESENTERÀ SCUSE E RISARCIMENTI

(6 Giugno 2013)

Il governo britannico presenterà scuse ufficiali e annuncerà una serie di compensazioni per le migliaia di keniani torturati dalle ex autorità coloniali durante la violenta repressione della rivolta dei Mau Mau negli anni Cinquanta. Lo riferisce il sito dell’emittente inglese Bbc precisando che il ministro degli Esteri William Hague rivolgerà “scuse sincere” alle vittime della repressione annunciando al tempo stesso compensazioni per un totale di 14 milioni di sterline (circa 20 milioni di dollari).

“Abbiamo raggiunto un accordo extragiudiziale” ha dichiarato alla televisione di stato keniana (Kbc) Paul Muite, avvocato dei veterani Mau Mau, precisando che “il risarcimento sarà diviso equamente a tutti coloro che hanno fornito prove sufficienti dei maltrattamenti subiti”.

Sono più di 5000 i cittadini keniani che accusano le autorità coloniali britanniche di maltrattamenti e torture. Negli anni in questione insorti della minoranza etnica Mau Mau condussero un’aspra battaglia per rivendicare le loro terre ancestrali e denunciare l’oppressione coloniale.

Nel 2011 l’Alta Corte britannica ha riconosciuto come ‘valide’ le accuse che tre ex ribelli ora ottantenni – Paulo Muoka Nzili, Wambuga Wa Nyingi e Jane Muthoni Mara – avevano mosso al governo di Londra per gli abusi sessuali, le percosse e le altre violenze subite nei campi di prigionia gestiti dai militari britannici tra il 1952 e il 1960. Con la loro sentenza i giudici avevano riconosciuto il diritto dei tre keniani a intraprendere azioni legali nei confronti dell’esecutivo.

Fino ad allora, il governo britannico aveva sostenuto di non poter rispondere di eventuali reati perché all’epoca, in Kenya, esisteva già un’amministrazione autonoma e che ogni responsabilità penale avrebbe dovuto ricadere sullo Stato indipendente nato nel 1963.

Secondo i dati della Commissione keniana per i diritti umani, nell’arco di otto anni, circa 90.000 keniani furono torturati e soggetti a maltrattamenti e detenzioni illegali. La repressione coloniale causò circa 10.000 vittime.

[AdL]

Misna

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