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(5 Novembre 2010) Enzo Apicella

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Consegnate 200.000 firme per il ritiro immediato delle truppe italiane dall’Iraq

(27 Ottobre 2004)

Oggi, mercoledì 27 ottobre, presso la Sala Stampa del Parlamento, il comitato nazionale per il ritiro dei militari italiani dall’Iraq ha consegnato più di 200.000 firme raccolte negli ultimi mesi su una petizione che chiede il ritiro immediato dall’Iraq e il taglio delle spese militari. Alla Conferenza Stampa che ha accompagnato la consegna delle firme hanno partecipato alcuni rappresentanti delle forze politiche che hanno animato la raccolta.

Mauro Bulgarelli, deputato dei Verdi ha espresso la propria soddisfazione per il fatto che tutta l’opposizione di centrosinistra sia riuscita a convergere su una mozione parlamentare unica che chiede anche il ritiro delle truppe italiane dal paese mediorientale.

Maura Cossutta, deputata del Partito dei Comunisti Italiani, ha affermato che il ritiro immediato è l’unica svolta di cui c’è bisogno in Iraq. Inoltre si è detta convinta del fatto che il ritiro da parte dell’Italia delle proprie truppe rafforzerebbe le posizioni dell’Europa e indebolirebbe i piani egemonici degli Stati Uniti.

Luciano Pettinari, esponente della “Sinistra DS per il Socialismo”, ha detto che occorre insistere sul ritiro perché la situazione in Iraq si aggrava ogni giorno di più e sta ormai precipitando. Pettinari si è detto d’accordo con Raniero La Valle che in un articolo pubblicato recentemente ha affermato che “bisogna sperimentare il dopoguerra” e che occorre rispettare il diritto del popolo iracheno all’autodeterminazione.

Bruno Steri, del dipartimento Esteri del Partito della Rifondazione Comunista ed esponente dell’area de “L’ernesto”, ha espresso una forte soddisfazione per la riuscita della raccolta delle firme e anche per il fatto che, contrariamente a quanto avveniva nel mese di aprile quando è partita la campagna lanciata dal Comitato Nazionale, oggi parlare della resistenza irachena non è più un tabù, e anzi molti analisti e persino dei governi chiedono il coinvolgimento della guerriglia nella conferenza internazionale sull’Iraq e sul futuro del paese.

Roberto Luchetti, coordinatore del Comitato, ha sottolineato l’importanza di una campagna di raccolta di firme realizzata nelle università, nei posti di lavoro, nei quartieri, attraverso internet, che ha dato la possibilità a più di 200.000 cittadini di esprimere direttamente la propria contrarietà alla guerra e al coinvolgimento italiano nell’occupazione militare dell’Iraq. Ha ricordato come la petizione chieda il disinvestimento dalle spese militari sostenute per mandare contingenti militari all’estero affinché maggiori risorse finanziarie possano essere destinate allo stato sociale. Luchetti ha anche ricordato ai giornalisti presenti le dichiarazioni dell’ex segretario generale dell’ONU Boutros Ghali che qualche giorno fa ha ribadito il diritto del popolo iracheno a decidere da solo, senza interferenze straniere, il proprio futuro e la propria forma di governo, soprattutto in considerazione del carattere avanzato e progressista di quel paese.

COMITATO NAZIONALE PER IL RITIRO DEI MILITARI ITALIANI DALL’IRAQ
viadalliraqora@libero.it
tel. 348 7213312

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