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(15 Agosto 2012) Enzo Apicella

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INTERVENTO DI PATRIZIA TURCHI AL SEMINARIO DI ROSS@ 15 GIUGNO 2013

(16 Giugno 2013)

I lavori di carattere seminariale svoltisi a Roma, oggi 15 giugno 2013, partendo dalla relazione iniziale di Giorgio Cremaschi, hanno portato alla conclusione della iniziale fase ricognitoria. Si è così aperta una ulteriore prospettiva di elaborazione politica, che condurrà alla territorializzazione della proposta, nel modo più capillare possibile per giungere ad una assemblea nazionale a fine settembre e da lì proseguire sino al formale concretizzarsi di un percorso congressuale
“Indietro non si torna”, è stato detto all'inizio dei lavori, intendendo che non potrà esservi un ritorno ad una fase del passato così come lo abbiamo conosciuto. Ma non dobbiamo neppure farci risucchiare dal rischio dell'horror vacui: smarrimento e rassegnazione, nessun orizzonte o prospettiva se non quella data.
Certo: il tempo è un vettore multidimensionale e unidirezionale, ma se è vero che i corsi e ricorsi si innestano in contesti e fasi storiche irripetibili è anche vero che le dinamiche che sottendono ai rapporti sono e restano immutati.

Si è dato molto spazio nella relazione di Cremaschi alla connotazione e alla collocazione che ROSS@ dovrà avere: essere fuori dal csx, essere fuori dal sistema PD. Collocarsi “contro” la dimensione unica che oggi vuol essere fatta prevalere nell'immaginario collettivo (liberali di destra e liberali di sinistra) e indipendenza politica.
Concordiamo con queste coordinate geografico-politiche. Aggiungiamo che non possiamo prescindere dalla autonomia culturale e ideologica che -sulla base di una analisi rigorosa che ha come riferimento le teorie marxiane, deve ricreare le basi per una identità di classe (frammentata, irriconoscibile a se', soffocata e addestrata a disconoscere il conflitto) e quindi porgersi e diventare egemonica. Questi pilastri non possono mancare e il risultato conseguente è l'opposizione allo stato di cose presenti. Per questo risulteranno assolutamente necessari approfondimenti tematici da qui a settembre, per consentire la creazione di un impianto politico comune, che dovranno però avere respiro complessivo perché complessivo deve essere il progetto, rifiutando la frammentazione che rischia di essere terreno politicista, usurato ed usurante.

Cremaschi ha parlato di “sfruttamento” crediamo indicando con quel termine la sintesi e la somma delle fratture classiche sociali, comunque si presentino, traducendole in fratture politiche.
Se è vero che può essere messo in opera un impianto che si poggia sui pilastri dell'autonomia, dell'analisi e della proposta, della ricostruzione di una dimensione di classe agita anche nel conflitto, della conseguente egemonia allora il cono di visuale può essere rovesciato.
Le campagne di movimento vanno sollevate e guidate, creando così la connessione tra la pratica teorica e quella esperenziale. Analisi e proposta di strumenti di decodifica sono l'articolazione necessaria.
Le declinazioni saranno molteplici e atterranno allo svolgersi reale del quotidiano.

La capacità egemonica sarà il polo attrattore che farà superare impasse forse oggi presenti (pensiamo alla iniziale doppia appartenenza di una parte di Compagne e Compagni oggi militanti -a vario titolo- in formazioni più o meno esistenti).
Un primo banco di prova potrà essere l'appuntamento alle Europee del 2014 e la possibilità di presentare un progetto anti-capitalista, magari sollecitando a livello europeo anche forze e pensieri critici che in questi anni si sono opposti al sistema (come ad esempio abbiamo indicato nel nostro documento), che non combatta semplicemente le modalità di questa UE e i dettami della Troika. La repressione che vediamo in atto oggi in vari Paesi d'Europa rappresenta semplicemente l'epifenomeno di un dominio capitalistico complessivo.
L'intero assetto del sistema va radicalmente contrapposto proponendone uno alternativo..

Patrizia Turchi

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