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Turchia, social media nel mirino: dopo l'ondata di proteste il governo vuole limitarne l'uso.

(18 Giugno 2013)

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Muammer Guler

A quanto pare la repressione del governo turco non vuole arrestarsi e continua a minacciare anche la libera informazione.

Sembra infatti che lo stesso governo voglia porre limiti all'uso dei social media. Si permette di affermare che l'attività ha causato molti guai con il propagarsi in questi 20 giorni.

Secondo diverse fonti del ministero della giustizia il ministero ha già iniziato a lavorare su una bozza relativa ai crimini via internet e "le norme internazionali sulla questione vengono studiate".
E ieri anche il ministro degli Interni Muammer Guler ha confermato che che i social media sono nel mirino del governo, perché le proteste sono state organizzate anche grazie al tam tam del web.

"La polizia sta lavorando su questo tema, ha detto Guler alla stampa, notando che a Smirne sono state arrestate delle persone per i loro Tweet provocatori durante la protesta.
"Abbiamo uno studio su coloro che provocano il pubblico con la manipolazione delle notizie e lo conducono ad azioni che minacciano la sicurezza della vita e della proprietà usando Twitter, Facebook o altri strumenti dei social media - ha dichiarato Guler - ma pensiamo che la questione meriti una normativa specifica".

controlacrisi.org

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