Stato e istituzioni:: Altre notizie

Il 22 giugno fiaccolata per Emanuela Orlandi. Pietro, spero in un segnale dal Papa

(20 Giugno 2013)

Mercoledì 19 Giugno 2013 20:40

Era il 22 giugno 1983 quando Emanuela Orlandi, dopo la lezione di musica, scompare sono circa le 19.30: non torna a casa, non la vedono più i suoi amici.



Dopo 30 anni l’appuntamento è a Roma, sempre il 22 giugno, alle ore 19.30 per una fiaccolata in suo ricordo e per chiedere verità e giustizia su questo caso misterioso e introno al quale, nel corso di tanti anni, si è sviluppato un groviglio di depistaggi, coinvolgimenti di personalità eminenti e di mitomani.

Una trama inestricabile, ricca anche di colpi di scena, dietro alla quale rimane sempre la storia di una giovane allontanatasi non di sua volontà e di una famiglia che in modo instancabile ha cercato e seguita a cercare risposte a quanto avvenuto quel pomeriggio di 30 anni fa.

Per sabato 22 l’appuntamento è a Piazza Santa Apollinare, da dove il corteo partirà per Piazza San Pietro e da dove Emanuela Orlandi è scomparsa.

"Sarà un po' come riportarla a casa", così dice Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela. "Abbiamo denominato l'iniziativa 'Ritorno a casa' e vorremmo entrare in piazza San Pietro: la mia speranza è che possa arrivare un segnale dal Papa, che Papa Francesco possa essere presente in piazza". "Stiamo organizzando la marcia per sabato 22 giugno e abbiamo ricevuto tantissime adesioni", aggiunge Pietro, che continua a promuovere la sua petizione per chiedere verità e giustizia sulla vicenda di Emanuela, a cui hanno aderito in oltre 153 mila.

"E sono centinaia anche le persone che in queste settimane mi hanno comunicato la loro partecipazione alla marcia del 22. Ho ricevuto adesioni da 30 città, dalla Sicilia a Lugano. Una volta a San Pietro, libereremo in aria delle lanterne cinesi e poi inizierà una veglia di preghiera e per ricordare che siamo ancora in attesa di risposte e di collaborazione anche da parte del Vaticano. La mia speranza che anche il Papa vorrà pregare con noi".

DirittiDistorti