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(24 Novembre 2010) Enzo Apicella
Crisi irlandese. La finanza specula sul debito pubblico. La politica chiede sacrifici.

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    TAGLIARE IL SOCIALE E’ DISTRUGGERE IL PROGETTO DI INCLUSIONE, COESIONE, INTEGRAZIONE E SOLIDARIETA’ DELLA CITTA’

    (26 Giugno 2013)

    La Giunta del Comune di Milano ha ottenuto la proroga per l’approvazione del bilancio nel mese di settembre 2013. In previsione di tale operazione sta emergendo una realtà molto preoccupante che riguarda il settore degli interventi socio-assistenziali della nostra metropoli.

    Le notizie certe provengono dalle ipotesi di taglio alle politiche sociali comunicate dall’Assessore Majorino ai partecipanti del Forum del Terzo Settore tenutosi il 14 maggio scorso.

    Le ipotesi ventilate dall’Assessore riguardavano tagli per parecchie decine di milioni di Euro alla spesa Comunale relativa ai settori degli anziani (RSA ed altri servizi), dell’immigrazione, del servizio di assistenza domiciliare e dei servizi residenziali e semi-residenziali predisposti in favore dei minori ed in sostegno alle loro famiglie. Per passare dalle parole ai fatti è bastato poco tempo.

    Con la ormai omologata scusa del “non c’è denaro in cassa”, nel mese di giugno, hanno preso corpo quelle ipotesi di taglio di bilancio diventando indicazioni di ridimensionamento preventivo dei servizi. È il caso dei Centri Diurni per i Minori e dei servizi di Assistenza a Domicilio (ADM).

    I primi hanno ricevuto, da parte delle coordinatrici dei Servizi delle Politiche Sociali della Famiglia delle zone di competenza, la comunicazione che -a partire dal 1° Luglio e con decorrenza dicembre 2013- i loro servizi dovranno ridimensionare il loro carico di intervento sui minori, riducendolo le aperture settimanali da 5 (quali sono sempre state fino ad ora garantite e quali sono espressamente richieste negli standard dell’accreditamento sperimentale) a sole 2 aperture.

    A partire da questa situazione ci siamo mobilitati ed abbiamo convocato un’Assemblea Generale degli Operatori Sociali di Milano che ha visto un’ampia partecipazione di educatori e operatori rappresentanti gli enti che compongono l’intero universo del Terzo Settore: è emerso un quadro ancora più complesso perché in questo ultimo anno sono stati già effettuati dei tagli PREVENTIVI ai servizi alla persona, con conseguenze gravissime sul tessuto sociale e sulla tenuta occupazionale del nostro settore.

    Nella realtà dei fatti, non è ancora possibile quantificare la reale entità e portata dei tagli in termini economici poiché la Giunta ha scelto di non prendere ancora una posizione ufficiale e formale; sta fornendo solo indicazioni di ipotesi operative che, quando destano clamore come nel caso dei Centri Diurni, le definisce ipotesi male interpretate e semmai rivedibili.

    Nelle azioni di questa Giunta manca un pensiero volto all’inclusione, alla coesione e alla solidarietà. Non si può prescindere dal ricchissimo lavoro di rete fatto in questi decenni dalle realtà che sorreggono il Terzo Settore. La professionalità non può essere sostituita dal VOLONTARIATO SOCIALE.

    Noi DENUNCIAMO come aberrante questa modalità di trattare una così sensibile materia.

    CHIEDIAMO:

    Che venga IMMEDIATAMENTE SOSPESA questa manovra di drastica riduzione dei servizi in favore dei minori e delle loro famiglie ingiustificata da variazioni di bilancio ancora in via di approvazione; siamo altresì convinti che sia compito di questa Giunta provvedere da subito al reperimento delle risorse necessarie alla garanzia dell’efficienza dei servizi offerti sul territorio, provvedendo ad integrare le casse che tanto hanno speso nel 1° semestre del 2013 di quanto necessario per la copertura finanziaria del 2° semestre 2013.

    Come portatori delle esigenze dei minori e delle loro famiglie ribadiamo con forza che non intendiamo abbandonare a se stessi i progetti di Assistenza Domiciliare e di sostegno educativo in ambito Diurno e Semi-residenziale, per ragioni speculative agite da questa Giunta e dal suo Sindaco. Procederemo con sempre maggiore intensità nella nostra campagna fino a che i provvedimenti di riduzione vengano ritirati con un atto formale da parte dell’amministrazione e dei suoi funzionari.

    Che, d’ora in poi, le comunicazioni che riguardano interventi di modifica dei servizi, siano ufficiali e sottoscritte dai funzionari competenti del Comune con atti unici e non ricorsivi tali da rendere chiara la volontà di intenti, così da eliminare ogni possibile strumentale ambiguità.

    Siamo convinti che un’adeguata modalità di comunicazione, permetta di evincere la paternità delle decisioni e delle direttive e impedisca il balletto delle informazioni che si rincorrono e che scaricano sugli enti gestori la responsabilità dell’autoriduzione dei servizi e dei contratti.

    Che nell’attuale situazione di emergenza sociale e di crisi del sistema finanziario, economico e politico, si proceda, logicamente, verso ritocchi esclusivamente volti a favorire l’incremento della spesa sociale. Ribadendo la nostra preoccupazione per quanto sta accadendo alla nostra città, affermiamo con rabbia e determinazione il nostro:

    NO AI TAGLI ALLA SPESA SOCIALE VOLUTI DA QUESTA AMMINISTRAZIONE COMUNALE

    MILANO 25 GIUGNO 2013

    ASSEMBLEA DEGLI EDUCATORI E DEGLI OPERATORI SOCIALI DI MILANO

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