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Naji Al-ali

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    (Palestina occupata)

    Negoziato segreto per il rilascio dei prigionieri pre-Oslo

    (28 Giugno 2013)

    Mentre Kerry è in visita, Tel Aviv e Ramallah sarebbero impegnate in incontri segreti sui 107 detenuti pre-1993. Un rilascio che farebbe comodo ad entrambi.

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    (Foto: Issam Rimawi / APA images)

    di Emma Mancini

    Gerusalemme, 28 giugno 2013, Nena News - Tra le questioni chiave del conflitto israelo-palestinese ci sono i prigionieri politici. Dal 1967 ad oggi sono stati oltre 650mila i palestinesi rinchiusi dietro le sbarre di una prigione israeliana, a giugno 2013 sono quasi 5mila.

    Da sempre colonna del movimento di resistenza all'occupazione, i prigionieri politici sono tra i pochi a mantenere unita e forte la base, spesso disillusa dalle politiche della leadership istituzionale. Che però tenta di muoversi: è di questi giorni la notizia che l'Autorità Palestinese sarebbe impegnata in un negoziato segreto con Israele per la liberazione di 107 palestinesi detenuti prima degli accordi di Oslo.

    Una notizia che giunge mentre il segretario di Stato americano, John Kerry - nella regione per la quinta visita ufficiale da febbraio - incontra il premier israeliano Netanyahu nel tentativo di riportare le due parti al tavolo del dialogo. E la questione dei prigionieri, nodo irrisolto ma fondamentale alla causa palestinese, potrebbe essere un modo per ammorbidire le posizioni.

    Da tempo il presidente Abbas, oltre a volere il congelamento della colonizzazione in Cisgiordania, chiede che il destino dei 107 prigionieri pre-Oslo venga affrontato, come precondizione al negoziato. Amin Shuman, direttore dell'High Coordination Committee for Prisoners' Release, ha detto oggi all'agenzia stampa Ma'an che un negoziato a porte chiuse, segreto, si sta svolgendo tra Ramallah e Tel Aviv. Il rilascio farebbe comodo ad entrambe le parti: al governo israeliano che in questo modo regalerebbe agli Stati Uniti quell'atto di buona volontà per il riavvio del negoziato che Washington cerca da tempo; al presidente Abbas, che lo farebbe passare agli occhi del popolo palestinese per un suo personale e grande successo contro l'occupante.

    C'è la possibilità che, mentre l'Autorità Palestinese redigerà la lista degli "scarcerabili", Netanyahu ne accetti il rilascio in tre fasi così da "costringere" l'OLP e l'ANP a rimanere al tavolo del negoziato, tanto bramato da Kerry ma che appare lontano quanto prima: ieri l'annuncio della costruzione di altre 69 unità abitative nella colonia di Har Homa, tra Gerusalemme e Betlemme, ha offuscato la vigilia dell'arrivo del segretario di Stato, a ulteriore dimostrazione che Tel Aviv non intende cedere alle pre-condizioni palestinesi. Questa mattina Kerry ha incontrato Netanyahu e nel primo pomeriggio volerà ad Amman per un pranzo con Abbas.

    Nena News

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