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Se ero tibetano...

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(14 Agosto 2012) Enzo Apicella

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Indesit, dopo la serrata dell'azienda si inasprisce lo scontro. Vertice a Roma il 3 luglio

(29 Giugno 2013)

Pugno duro della Indesit Company contro gli scioperi a singhiozzo che da giorni rallentano la produzione nelle fabbriche di Melano e Albacina, a Fabriano, dopo che l'azienda ha confermato il piano da 1.425 esuberi, 480 solo nel Fabrianese. Ieri l’azienda ha messo in liberta' gli operai dei due stabilimenti, con una scelta senza precedenti per la multinazionale del bianco. E la vertenza si impenna: ''Ci hanno dichiarato guerra: adesso andremo fino in fondo'', sottolineano i lavoratori. A Melano il lavoro riprendera' il primo luglio, ad Albacina il 2.
La reazione e' stata immediata: la Rsu di Melano si alza dal tavolo prima ancora che il delegato Indesit finisca di leggere il comunicato, e gli operai escono fuori dai cancelli per bloccare ''davvero, stavolta si', tutti i camion in entrata e in uscita dall'impianto''. L'ad e neo presidente del Gruppo Marco Milani aveva sottolineato proprio davanti al ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato e i presidenti di Marche e Campania che il piano di riorganizzazione della presenza Indesit in Italia e' ''inevitabile'', ed e' ''indispensabile'' spostare in Polonia e Turchia le produzioni non competitive. La famiglia Merloni, che mantiene il controllo della proprietà, ha ceduto la gestione a un management il cui orizzonte è internazionale e ''finanziario piu' che industriale''. Fim, Fiom e Uilm stanno valutando se denunciare Indesit per ''comportamento antisindacale'', e annunciano forme di lotta dure. I presidi proseguono a oltranza. ''Siamo pronti a tutto, ormai ci aspettiamo di tutto – spiega Valeria Tizzoni, della Rsu Fiom di Melano - ma la nostra protesta non si arresta''. Ci si organizza per turni, portando viveri, acqua, decisi a far arrivare queste voci fino al Governo, e al tavolo nazionale convocato per il 3 luglio al ministero dello Sviluppo economico. ''Spero che si possano trovare soluzioni che non danneggino i lavoratori e che non distruggano l'occupazione nel nostro Paese'', dichiara parlando ad Ancona, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. Ma la strada e' tutta in salita.

fabrizio salvatori - controlacrisi.org

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