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    (Senza casa mai più!)

    Roma, le proposte dell'Unione inquilini per l'emergenza casa

    (5 Luglio 2013)

    pasquicas

    A Roma la questione della vasta precarietà abitativa (infatti non si tratta di emergenza abitativa ma di questione strutturale che non può essere affrontata con politiche emergenziali che ci hanno portato allo stato attuale) non ha bisogno di stanchi e ripetitivi tavoli tecnici che discutano all’infinito di quanto sia grave la questione casa a Roma. Tutti sappiamo tutto, abbiamo dati e analisi, conosciamo i drammi degli sfratti, ogni giorno, a Roma 10 famiglie sfrattate con la forza pubblica, circa 2500 all’anno; lo scandalo delle famiglie nei residence per i quali il comune paga ogni anno 28 milioni di euro per “alloggiare” 1200 famiglie ovvero mediamente 2300 euro al mese per 30 mq; per non parlare dell’aumento delle famiglie coabitanti, dei 30 mila appartamenti ufficialmente sfitti ma affittati a nero; delle famiglie assegnatarie di case popolari che vivono nel degrado più totale per mancanza assoluta di manutenzioni straordinarie da parte di Ater e Comune. Ora basta servono fatti visibili, concreti, verificabili.

    L’Unione Inquilini propone un piano concreto, 10 punti, di atti e programmi da avviare entro i prossimi 100 giorni. Il Prefetto su richiesta del sindaco convochi il Comitato per l’ordine e la sicurezza e sospenda per almeno sei mesi tutte le esecuzioni di sfratto e gli sgomberi di immobili occupati; il sindaco chieda al Governo in relazione alla modifica dell’Imu che le case sfitte, oltre la terza casa di proprietà, e per le case affittate ma senza registrazione del contratto, sia applicata una Imu minima di importo pari al doppio dell’imposta massima applicabile, anche per l’invenduto; il sindaco e il presidente della Regione mettano in atto tutte le iniziative finalizzate al passaggio delle 5000 famiglie assegnatarie di case popolari con redditi superiore al limite di decadenza dall’assegnazione, in alloggi di social housing attualmente sfitte, consentendo cosi l’assegnazione di 5000 case popolari alle famiglie in graduatoria; avvio degli atti per la chiusura programmata di tutti i contratti dei residence e che i 28 milioni risparmiati siano utilizzati al 50% per sostenere contratti di locazione per le famiglie dei residence in alloggi privati o di enti o grandi proprietà oggi sfitti, e per l’altro 50% per il rifinanziamento del fondo contributo affitto, che impedisca (dopo l’azzeramento operato dal governo) lo sfratto per morosità di 15.000 famiglie romane; individuazione immediata di aree e immobili pubblici di proprietà di Regione, Asl, Enti pubblici, Ipab, demanio civile e militare, etc. per la realizzazione o il recupero di alloggi da destinare a famiglie in disagio abitativo; avviare programmi di social housing solo a patto che sia il Comune a indicare le famiglie che ne devono usufruire e che il canone di locazione sia fissato con accordo integrativo ai sensi della legge 431/98 nella fascia minima dell’accordo locale siglato tra sindacati inquilini e associazioni della proprietà; ricostituire l’ufficio programmi autorecupero ed emanare entro tre mesi il nuovo bando per immobili pubblici da autorecuperare con l’apporto di cooperative composte esclusivamente da senza casa con redditi medio basso; la Regione crei le condizioni, in tempi immediati, per sostenere mutui agevolati per gli inquilini degli enti privatizzati con redditi medio bassi, che sono soggetti a dismissioni con particolare riferimento alle dismissioni dell’Enasarco; il sindaco proceda, nel caso sia necessario, per tutela della salute dei cittadini sottoposti a sfratto in particolare in presenza di anziani, minori, portatori di handicap e malati gravi, con redditi medio bassi, alla requisizione di alloggi sfitti di privati che abbiano oltre tre alloggi nel comune di Roma; sia predisposto un piano straordinario per l’acquisto in blocco di immobili sfitti e invenduti di costruttori al prezzo di costruzione utilizzando il fondo per l’edilizia sovvenzionata pari a 50 milioni annui finanziato da tasse automobilistiche approvato nella legge di bilancio della Regione Lazio nel 2008.

    Massimo Pasquini - Unione Inquilini

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