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Cosa c'è in gioco in Brasile?

(7 Luglio 2013)

brasirag

06 Luglio 2013 12:12

di Pedro Guerreiro | da www.avante.pt


Le dimostrazioni popolari in Brasile sono una manifestazione vigorosa della lotta di classe, delle contraddizioni e della complessità della situazione in questo grande paese.

Le manifestazioni contro l'aumento del prezzo dei trasporto e per esigere trasporti pubblici di qualità, iniziate a San Paolo e poi violentemente represse dalla Polizia Militare, si sono rapidamente estese a tutto il paese, incorporando altre rivendicazioni sociali. Si deve ricordare che il Brasile ha iniziato una svolta politica con l'elezione del presidente Lula, nel 2002, che pur migliorando le condizioni di vita di milioni di brasiliani e pur affermando la sovranità nazionale – dando un contributo significativo all'avanzata dell'emancipazione dell'America Latina dagli Stati Uniti e alla importante creazione e dinamica dei BRICS – non ha avviato le profonde trasformazioni sociali, economiche e politiche per attaccare alla radice le brutali disuguaglianze sociali esistenti nel paese.
Pur integrandosi nei processi progressisti e di sviluppo sovrano che hanno luogo in America Latina, il Brasile non vive un processo rivoluzionario. Le forze di sinistra che hanno eletto Lula e Dilma, aprendo la strada ad una svolta, sono al governo ma non detengono il potere.

Coloro che detengono il potere economico e che sono responsabili dei grandi problemi che il Brasile e il suo popolo affrontano, cercano – fin dal primo momento e attraverso il controllo dei grandi mezzi di comunicazione – di determinare l'orientamento delle manifestazioni popolari, pretendendo di rivolgerle contro le forze politiche progressiste, di provocare una crisi politica e, se possibile, creare le condizioni per far retrocedere i progressi sociali realizzati – in uno scenario simile ad altre operazioni di ingerenza degli USA contro paesi della regione.

Le forze democratiche e progressiste brasiliane si trovano di fronte alla sfida e alla necessità, per contrastare il tentativo di strumentalizzazione delle manifestazioni da parte delle forze reazionarie, di utilizzare questa occasione per dare impulso a nuove e più estese misure e trasformazioni di segno progressista.

A tal fine, sarà fondamentale ampliare sviluppare e integrare nuovi settori nella lotta organizzata dei lavoratori e della popolazione, assicurare il miglioramento delle condizioni di vita del popolo brasiliano – in ambiti come la salute, l'educazione, l'abitazione e la sicurezza sociale -, dare soluzione ai complessi problemi delle grandi città e risposta alle aspirazioni della gioventù.

I recenti avvenimenti dimostrano che la continuità dei progressi realizzati nelle condizioni di vita della generalità del popolo brasiliano pone come questione centrale l'approfondimento del processo che ne fu all'origine, iniziato circa dieci anni fa.

Una strada che passa per la ripresa dell'iniziativa, per l'acutizzazione della lotta e la partecipazione delle masse e, di conseguenza, per il rafforzamento e l'unità delle forze politiche e sociali che si propongono di esaltare e attuare il programma di profonde trasformazioni democratiche e progressiste alle quali da molto il popolo brasiliano aspira.

La risposta alle aspirazioni della stragrande maggioranza del popolo brasiliano, l'avanzata verso la realizzazione dei suoi diritti, passa attraverso la conquista di una giusta redistribuzione della ricchezza e il controllo dei mezzi e strumenti economici che l'assicurano, il che significherà affrontare il dominio dei grandi gruppi finanziari ed economici, che controllano gran parte dell'economia brasiliana.

I progressi sociali – quelli realizzati e quelli da realizzare – potranno essere consolidati solo attraverso la realizzazione di significative trasformazioni economiche e politiche e la costruzione di un rapporto di forze che permetta la loro concretizzazione.

Traduzione di Marx21.it

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