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(4 Dicembre 2012) Enzo Apicella

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Torino: i No Tav restituiscono i fogli di via

(7 Luglio 2013)

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Ennesima protesta sotto la questura di Torino, per rigettare la strategia repressiva contro il movimento popolare che si oppone alla devastazione della Val Susa e per rispedire al mittente – anzi, restituire - i dieci fogli di via obbligatori recapitati ad altrettanti attivisti dalla Questura del capoluogo piemontese.


I fatti contestati dalle forze dell’ordine risalgono al 14 e 15 giugno scorsi. Quando, secondo l’accusa, a Salbertrand e nelle vicinanze del cantiere-fortino per la Torino-Lione di Chiomonte si verificarono atti di danneggiamento da parte di attivisti No Tav. In particolare a Salbertrand una quarantina di persone riuscirono a fare irruzione all'interno del deposito di una ditta impegnata nei lavori, danneggiando alcuni macchinari e tracciando alcune scritte No Tav sulle pareti. Secondo gli inquirenti i manifestanti bloccarono e minacciarono alcuni operai che stavano rientrando dal turno di lavoro e danneggiarono il mezzo sul quale questi viaggiavano.

Ma il movimento No Tav respinge le accuse e contesta la “fantasiosa ricostruzione” del questore di Torino, Antonino Cufalo, alla quale ieri mattina sono andati a riconsegnare i fogli di via recapitati nei giorni scorsi. Con un piccolo corteo dalla stazione di Porta Nuova fino alla sede della Questura e poi un presidio.

Di seguito il comunicato diffuso ieri al termine dell’iniziativa, da NoTav.info:

“Stamane una delegazione del movimento No Tav è scesa col treno delle 8.09 da Susa per rifiutare e quindi restituire al Questore di Torino i fogli di via dai comuni di Chiomonte, Giaglione e Venaus da poco emessi a danno di tre militanti valsusini.
L’accoglienza già in stazione è degna delle migliori occasioni (molta polizia in borghese), ma ha del ridicolo l’enorme schieramento di mezzi e uomini che ci si ritrova davanti una volta giunti nei pressi della questura in corso Vinzaglio.
Mentre i No Tav con cartelli, lo striscione e un po’ di slogan spiegano alla stampa il perché di tale iniziativa, gli uomini della questura torinese si affannano nella costruzione del solito teatrino mediatico, spostando decine di uomini e mezzi, chiudendo strade, quasi fossero in corso epici scontri e non la manifestazione che nei fatti si è effettivamente svolta.
Sguardi sprezzanti dei funzionari di turno sfidano chi dal megafono ribadisce la gravità dell’attacco che procura e questura continuano a muovere contro il movimento No tav.
Per essere chiari, stiamo parlando di una criminalizzazione costruita a tavolino in maniera meticolosa da chi serve il potere e le lobby affaristiche, che strumentalizza le azioni del movimento e tenta continuamente di intimidirlo attraverso denunce, processi, prevaricazioni, menzogne e, non è una novità, fogli di via dati in maniera del tutto arbitraria a chi vive in valle e si vede così vietare la libertà di circolazione all’interno della propria terra (sancita dalla carta costituzionale) e imporre l’interdizione dai luoghi di lotta.
Dopo una rapida conferenza stampa i No Tav tornano in stazione per risalire in Valle, avendo restituito i fogli di via al mittente e annunciato pubblicamente che nessun divieto sarà accettato o rispettato.

Questa è la nostra valle, questa è la nostra terra!”

Luca Fiore - Contropiano

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