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(18 Agosto 2012) Enzo Apicella

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Se un gioco diventa un libro: “L’Expo come il Monopoli”

(9 Luglio 2013)

expopolis

6/07/2013

Monopoli è per definizione il gioco della speculazione, della rendita, del monopolio. Per questo un collettivo di attivisti milanesi e il giornalista di Radio Popolare Roberto Maggioni lo usano come esempio per spiegare, dal loro punto di vista, quello che accadrà a Milano con l’arrivo di Expo. Un parallelismo che ha dato vita a un libro (gioco), edito da Agenzia x, dal titolo: ExpoPolis.



Centosettantaquattro pagine in cui gli autori raccontano il lato meno celebrato dell’esposizione: dagli investimenti pubblici alla gestione degli appalti. Passando per le infiltrazioni mafiose ai cambiamenti urbanistici della città. Un taglio critico, a due anni dell’evento, che contestualizza e storicizza le Esposizioni passate, per cercare di capire che cosa potrebbe capitare al capoluogo lombardo.

Nel gioco di ExpoPolis le caselle hanno i nomi di alcuni tra i più importanti progetti urbanistici che interessano Milano: City Life, Santa Giulia, Porta Nuova, l’area Expo, Fiera Milano, le stazioni dismesse in trasformazione. Nel libro le caselle diventano capitoli e sottocapitoli, con tanto di imprevisti e probabilità come monopoli insegna. Il libro si può leggere da pagina 1 a pagina 174, oppure saltando di capitolo in capitolo seguendo proprio gli imprevisti e le probabilità. Un esempio: “pensavate di nascondere la terra inquinata sotto la montagnetta del sito Expo? No! I terreni inquinati sono da modificare. Vai a pag. 116”.

Il libro mantiene dunque l’immaginario del gioco e si apre con i sei personaggi in cerca d’affari: si va dal cactus ‘ndrangheta, al fiasco Pisapia, al candelabro Banca Intesa, alle paperelle CMC e Mantovani. Ci sono anche dei QR Code, i codici per i telefoni smartphone che rimandano a materiale audio e video caricato sul sito internet www.expo-polis.com. I capitoli sono in tutto quattro, ciascuno introdotto da una schema che riassume concetti e parole chiave che verranno spiegati. I due capitoli centrali sono Polis ed Expo: il primo incentrato sui cambiamenti della città, con i racconti di chi vive in alcuni quartieri interessati da cambiamenti socio/urbani e l’analisi dell’assottigliarsi della città pubblica. Il secondo parla dell’affaire Expo, quello che gli autori considerano “acceleratore e accentratore”, sotto il cui cappello viene ricondotta ogni cosa si stia muovendo in città. La domanda di fondo è “che città sarà Milano a novembre 2015 una volta chiusa l’esposizione”? ExpoPolis individua tre parole chiave: debito, cemento, precarietà.

Un racconto critico sotto forma di giornalismo d’inchiesta dai toni ironici e irriverenti. Un libro che, come detto, non è solo un libro: c’è il gioco, un sito internet www.expo-polis.com da cui si può scaricare il tabellone del gioco, l’hashtag su Twitter #expopolis. Un esperimento che piace e che si sta diffondendo tra i comitati di uguale ispirazione sparsi per la penisola. “E’ il brand di Expo ribaltato dalla parte dei territori” dicono gli autori.

Benedetta Argentieri - corriere.it

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