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Lazio. Mercoledi sciopero della sanità. Anche il No Debito in piazza

(9 Luglio 2013)

L'agenda sociale deve diventare l'agenda politica per il nuovo governo della Regione Lazio. A cominciare dallo stop ai tagli nella sanità. Ma le priorità ormai riguardano anche il lavoro, la casa e il reddito. Mercoledi a Roma in piazza ci sarà la composizione sociale del conflitto metropolitano. Mercoledi 10 luglio nel Lazio e a Roma sarà sciopero nel settore della sanità. A convocarlo è la Usb che ha convocato una manifestazione sotto la Regione Lazio (ore 10.00, via C. Colombo) alla quale però parteciperanno anche altri settori di lavoratori come i migliaia di ex Lsu che rischiano il licenziamento o movimenti sociali come quelli attivi sul diritto all'abitare o il Comitato No Debito impegnato in una campagna nazionale contro i tagli alla sanità. "La salute non può essere un optional per i pochi che se la possono pagare! A fronte di un deterioramento dei livelli di assistenza di questa Regione, complice una passata gestione politica populista e scellerata, non assistiamo al riposizionamento della nuova giunta sui valori sostanziali del bene salute" afferma in una nota Sabino Venezia della USB sanità. Le chiusure di importanti servizi alla cittadinanza ed il continuo ricorso ai tagli, restano l’unico strumento di risparmio praticato, mentre le nuove gare di appalto per servizi e la contrazione, costante e ripetuta, del personale delle ditte esternalizzate, dequalificano ulteriormente il sistema e non garantiscono livelli di assistenza adeguati alle necessità. La sopravvivenza del sistema sanitario in questa Regione, resta inoltre garantito da migliaia di lavoratori/ici precari, alle dipendenze dirette delle Aziende o al soldo (poco e neanche garantito) di speculatori privati. Mentre la regione discute su come far quadrare i conti, i cittadini non sanno come affrontare i problemi di salute ed i lavoratori sono sempre meno, precarizzati e sfruttati contro la chiusura ad ogni confronto il 10 luglio la sanità in sciopero - per affrontare i veri problemi del territorio, - per dire basta ai tagli della spending review, - per il riassorbimento di tutti i lavoratori/ici precari. "Lo sciagurato piano di rientro dal debito della sanità laziale, sostanzialmente accettato anche dall'attuale giunta Zingaretti, unitamente alle politiche di tagli alle prestazioni ed ai servizi del SSN dei vari governi nazionali in ossequio agli obblighi assunti dal nostro paese in sede europea sempre in tema di debito, definiscono uno scenario di devastazione per la sanità della regione Lazio: centinaia di posti letto tagliati, reparti smantellati ed intere strutture ospedaliere destinate alla chiusura" scrive il Comitato No Debito di Roma in un comunicato di adesione alla mobilitazione del 10 luglio. Mentre la crisi economica ed occupazionale contrae il livello del reddito diretto del lavoro dipendente, il taglio drastico alle prestazione sanitarie proprio per quei settori sociali stremati dalla crisi segna il punto di abbandono di qualsiasi politica di coesione sociale fondata sulla solidarietà attraverso la redistribuzione del reddito garantita dai servizi, servizio sanitario in primis. In realtà il mostruoso debito del SSN è il prodotto di quelle politiche mercantilistiche applicate alla gestione dei servizi che, in ragione di una presunta superiorità della gestione privata, hanno consentito il trasferimento di fiumi di denaro pubblico, quasi sempre senza alcun controllo, nelle tasche di speculatori travestiti da “rispettabili” imprenditori. Aziendalizzazione delle strutture sanitarie e conseguente mercificazione della malattia con perverso aumento dei costi, progressiva cannibalizzazione delle strutture pubbliche attraverso il loro uso privato, vedi intra moenia, sono solo due aspetti di una sistematica operazione di smantellamento del sistema pubblico di cui oggi viene indebitamente presentato il conto ai lavoratori, precari e disoccupati.
Il Comitato No Debito di Roma con il Forum sullla sanità nel Lazio tenuto il 12 giugno scorso, reso possibile anche per il qualificato e costruttivo contributo dell'USB, ha assunto l'impegno alla costituzione di un tavolo permanente di confronto/scontro con le istituzioni locali, affinchè il piano di rientro dal debito, così come formulato, venga definitivamente accantonato per far emergere un nuovo piano di rilancio del servizio sanitario pubblico finalmente funzionale alla tutela del bene salute. Il ruolo del sindacalismo conflittuale è indispensabile per il perseguimento di questo ambizioso e nondimeno imprescindibile progetto, sia per valorizzare al massimo le conoscenze e competenze dei lavoratori, sia per l'emergere dall'interno del SSN di una solida base per restituire la sanità pubblica ai legittimi destinatari. Per queste ragioni il Comitato Nodebito di Roma sara' presente con un proprio striscione al presidio indetto per la giornata del 10 luglio alle ore 10,00 dinanzi la sede della regione in via Cristoforo Colombo

Federico Rucco - Contropiano

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