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La CIA "avverte" Hezbollah: Attento ad Al Qaeda

(13 Luglio 2013)

Secondo l'intelligence USA a devastare la roccaforte di Hezbollah sono stati i jihadisti. Che progetterebbe un'operazione di vasta scala contro il movimento sciita.

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di Sonia Grieco

Roma, 13 giugno 2013, Nena News - Spunta al Qaeda dietro l'attentato del 9 luglio a Beirut, in cui sono rimaste ferite 53 persone. Un'ipotesi ventilata dalla CIA che avrebbe avvertito l'intelligence libanese del rischio attentati in Libano circa una settimana prima dell'esplosione dell'autobomba che ha devastato il parcheggio vicino alla sede del Centro di Cooperazione Islamica, gestito da Hezbollah, nel quartiere di Bir al Abed, roccaforte del movimento sciita. È il secondo attacco dinamitardo nella cintura meridionale sciita di Beirut dall'inizio dell'anno. A riferire delle informative dell'agenzia statunitense è il quotidiano libanese al Akhbar, anche se non è chiaro al momento se ci sia un collegamento diretto con l'attentato del 9 luglio.

Secondo indiscrezioni raccolte dal giornale vicino a Hezbollah, la CIA avrebbe avvertito i servizi segreti libanesi del trasporto di grossi quantitativi di esplosivo nel Paese da parte di gruppi legati ad al Qaeda. Si sarebbe trattato di due camion carichi di sette tonnellate di esplosivi destinati ad attentati a Dahiyeh, periferia meridionale di Beirut. Inoltre l'agenzia di spionaggio statunitense avrebbe fornito informazioni su attentati suicidi, attacchi alle Forze armate libanesi, a esponenti di spicco di Hezbollah e a diplomatici russi, cinesi e dei Paesi del Golfo. Informazioni su una vasta operazione terroristica architettata da al Qaeda contro Hezbollah, contenute in tre distinti rapporti consegnati dalla CIA ai servizi di sicurezza libanesi, che però non hanno a loro volta informato le autorità politiche. Hanno invece avanzato la richiesta di dati sulle comunicazioni al ministero delle Telecomunicazioni e hanno anche chiesto di vietare ai detenuti del carcere di Roumieh l'uso di cellulari o per lo meno di internet. Questo in seguito a intercettazioni in cui un detenuto considerato un islamista parlava degli esplosivi con qualcuno all'esterno del carcere. La richiesta per ora è stata respinta dal ministro dell'Interno, Marwan Charbel, per evitare disordini nel penitenziario.

Lo scenario è da film di spionaggio e ha sollevato numerosi interrogativi sul perché la CIA avrebbe fornito informazioni su attentati contro Hezbollah, movimento inserito nella lista dei gruppi che Washington considera terroristici. Anche se i target dei presunti qaedisti attivi in Libano non sarebbero soltanto esponenti del Partito di Dio. D'altra parte il movente della rappresaglia sunnita per la partecipazione dei guerriglieri di Hezbollah alla guerra civile siriana, in sostegno del presidente Bashar al Assad, non è l'unico emerso dopo l'attentato del 9 luglio. Ali Ammar, deputato di Hezbollah, ha puntato il dito contro Israele che ha subito rispedito l'accusa al mittente.

Queste rivelazioni però confermano la difficile posizione del Libano nello scacchiera mediorientale, dove si sta consumando uno scontro sempre più cruento tra le due anime dell'islam: sunniti e sciiti. Il Paese dei Cedri rischia di diventare il terreno di una guerra per procura e di rappresaglie contro l'una e l'altra parte. Nella città settentrionale di Tripoli già da tempo è in atto uno scontro armato tra le fazioni sunnita e alawita della città, accusate entrambe di essere armate da Paesi stranieri. Quando erano trascorse poche ore dalla deflagrazione a Bir al Abed, nel quartiere sunnita di Bab Tabbaneh si festeggiava con spari in aria.

Nena News

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