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Caduta pietre

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BHUTAN. TERREMOTO ELETTORALE, MA IL PAESE HA SCELTO LA STABILITÀ

(15 Luglio 2013)

tshering

Tshering Tobgay

Le seconde elezioni della storia per il parlamento butanese hanno visto un totale rivolgimento del panorama politico del piccolo paese himalayano: l’80% dei 380.000 aventi diritto di voto su poco meno di 700.000 abitanti ha infatti premiato il Partito democratico del popolo (Pdp), da cinque anni all’opposizione, che ha addirittura doppiato l’attuale partito di governo, il Druk Phuensum Tshogpa (Dpt, Partito per la pace e la prosperità).

Il Pdp ha vinto di conseguenza 32 dei 47 seggi nell’Assemblea nazionale, con una drastica inversione di rotta non soltanto rispetto alla consultazione elettorale del 2008, quando aveva guadagnato due seggi, ma anche alle primarie di maggio, quando nella competizione a cui si erano presentati quattro partiti aveva conquistato solo 12 seggi contro i 33 dei più quotati avversari. Nel ballottaggio di sabato, gli elettori hanno scelto in stragrande maggioranza una formazione politica con minore esperienza ma ritenuta in grado di garantire riforme necessarie all’interno senza rinnegare i consolidati obblighi internazionali.

In gioco, infatti, in un paese indirizzato con polso fermo verso uno sviluppo che non contrasti con tradizione, stabilità, controllo delle risorse e dell’ambiente, erano soprattutto i rapporti con il protettore indiano. Una tutela a volte ingombrante ma che garantisce al Bhutan risorse essenziali, come prodotti petroliferi a prezzi sussidiati e di raggiungere – garantendo il 70% dei fondi utili – le finalità dei piani economici quinquennali. Una linea in sintonia con quella della monarchia. Guidata dal 33enne Jigme Khesar Namgyel Wangchuk ma messa in discussione da premier Jigme Thinley, che in tempi recenti aveva incontrato pari grado stranieri senza preavvisare Nuova Delhi, una mossa vista come un tentativo di alleggerire la tutela indiana.

Nulla che comunque possa incrinare l’Indice di felicità nazionale lorda, un’iniziativa tutta butanese che misura il benessere del paese non sui dati economici, ma su parametri spirituali, di salute, di relazioni sociali e coscienza ecologica degli abitanti, oltre che all’integrità ambientale.

Il re affiderà l’incarico di formare il nuovo governo a Tshering Tobgay, ex funzionario pubblico e con studi a Harvard. A lui era toccato dopo la sconfitta del 2008 prendere le redini del partito fondato l’anno prima da uno zio del precedente sovrano.

[CO]

Misna

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