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L'amavo troppo

L'amavo troppo

(22 Ottobre 2012) Enzo Apicella

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    ERA SEMPLICEMENTE SENZA IDEE

    (18 Luglio 2013)

    Accade, probabilmente, ogni volta che una questione esce dalla nicchia ed entra nel discorso corrente, e dunque viene banalizzata, un tag fra i tanti, un inciso, un atto di pigrizia. Oppure, dati i tempi, un trend e un brand. Detto questo, come altre volte, non può non destare stupore il modo in cui viene utilizzato lo stupro: come marketing editoriale (e a questo si è fatto cenno qualche giorno fa, né si intende tornarci), come autopromozione (violenze personali vere o presunte che diventano l’arma contundente per ottenere visibilità in rete), come difesa, persino.
    Saprete già che Dolores Valandro, la consigliera leghista di Padova che aveva lietamente scritto su Facebook, a proposito della ministra Kyenge, “Mai nessuno che se la stupri”, è stata condannata a 13 mesi e al risarcimento di 13mila euro per istigazione ad atti sessuali compiuti per motivi razziali. Se pensate che la vicenda valga da monito per chi continua, altrettanto lietamente, ad auspicare violenze sessuali a questa e quella, sbagliate di grosso. In cambio, i promotori di un gruppo, sempre su Facebook, che invita alla solidarietà con Valandro, fanno sapere che “la Valandro Dolores non molto tempo fa è stata vittima di un tentato stupro che fortunatamente non è stato consumato, anch’esso peraltro ad opera di un uomo di origine africana con residenza irregolare sul territorio italiano, la sua reazione a queste continue notizie di violenze sulle donne è più che comprensibile sia come donna che come madre!”.
    C’è qualcosa che va al di là della banalità del male, in tutto questo, al di là dell’essere inghiottiti (il verbo è quello usato da Eichmann e riportato da Arendt) dagli eventi arrendendosi a essi. Non volevo, non intendevo, non so perché l’ho scritto, non so perché lo faccio, in fondo che male c’è. E’ un’atroce apatia che non si interrompe, che continua a far reiterare orrori piccoli e grandi: oh, verbali, certo, e, oh, che male (ancora) può fare?
    Ho idea che se ne stia facendo fin troppo. Ho idea che la guardia, in questi tempi, vada tenuta altissima.

    Loredana Lipperini

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