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(9 Luglio 2013) Enzo Apicella

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CHI COMMISSARIA CHI? L’ITALIA BEN OLTRE ALLA “DEMOCRAZIA SOSPESA” .

L’ASSENZA DI VERITA’ COME MALE DI FONDO

(19 Luglio 2013)

Gli avvenimenti delle ultime ore legate al caso “kazako” (e non “kazachistano”) e al ruolo nella vicenda del ministro degli Interni Alfano, hanno fatto esclamare a un esponente politico: “Allora l’Italia è commissariata !”.
In questa situazione, viste le mosse degli attori in campo, a livello europeo e interno e avendo chiare le questioni di carattere economico in ballo (leggi appalti e forniture energetiche), sorge spontanea la domanda: Chi commissaria chi?
Il tutto appare come un gigantesco gioco del “domino”, laddove tutti i tasselli debbono essere tenuti assieme salvo il crollo dell’intera impalcatura.
L’impalcatura in questo caso è quella di una vicenda italiana collocata ben oltre i termini della “democrazia sospesa”, come si era lamentato all’epoca dell’insediamento del governo Monti: un Paese, quest’Italia nella quale la democrazia repubblicana prevista dalla Costituzione, appare ormai poco più di un simulacro di facciata.
Sono due le questioni in ballo:
1) La dipendenza dalle direttive della Troika europea che, dopo aver messo con i piedi per terra l’esperimento greco, sta testando altre situazioni, dal Portogallo alla Bulgaria, dalla Spagna all’Italia, forse anche la stessa Francia, per impoverire complessivamente le popolazioni, fare tabula rasa dei diritti, cancellare – come auspicava qualche giorno da JP Morgan – le stesse Costituzioni:
2) L’emergere di una gravissima situazione sul piano istituzionale interno: ci troviamo ormai nella condizione di esercizio di un Presidenzialismo fuori le regole, che si lega direttamente a una formula di governo (le cosiddette “larghe intese”) contraria a quanto uscito legittimamente dalle urne. Nel frattempo il Parlamento non ha minimamente affrontato il tema di una legge elettorale che rimane sotto giudizio della Corte Costituzionale (un caso unico al mondo!) e diventa quindi anche impossibile reclamare, come sarebbe giusto, le elezioni.
Per questi motivi, chiari e precisi, ci troviamo ben oltre una forma democratica “anomala”, ma praticamente a una forma di dittatura “soffusa”, priva di alternative, che rimane in piedi, secondo incredibili dichiarazioni perché “c’è ancora tanta povertà nel Paese”.
Ecco, a questo punto si tocca il tasto dolente che non è tanto e solo quello della tragedia economica, ma soprattutto quello dell’assenza di verità da parte della classe politica nei confronti dei cittadini: è l’assenza di verità il male peggiore che ci troviamo di fronte.
Un’incapacità di dire la verità, di cui il PD diviso e lacerato nelle lotte di correnti, sembra incarnare quasi come punto di saldatura della propria esistenza.
Un’assenza di verità che rende impotenti le grandi masse di donne e di uomini che soffrono la disoccupazione, la deprivazione economica, l’assenza di diritti e genere un enorme processo di sfiducia politica fondamentale.

Patrizia Turchi Franco Astengo

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