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(20 Luglio 2013)
Durante la conferenza stampa indetta dal movimento No Tav a Susa, Marta Camposana, un'attivista pisana di 33 anni, che è stata denunciata questa notte per resistenza, ha accusato: “Da quando mi hanno fermata a quando mi hanno portata all’interno del cantiere sono stati dieci minuti di follia. Ho ricevuto una manganellata in faccia, mi hanno toccata nelle parti intime e mi hanno insultata”.
“Le forze dell’ordine - ha proseguito Marta - ci hanno chiusi con due cariche e bersagliati con una pioggia di lacrimogeni. Poi sono stata colpita da una manganellata alle spalle e trascinata a terra. Una volta nel cantiere ho detto che avevo bisogno di un medico, ma mi hanno nuovamente insultata e portata al pronto soccorso soltanto quattro ore dopo, alla fine delle procedure in questura, dove mi hanno denunciata solo perché avevo del Maalox e dei limoni per contrastare i lacrimogeni”.
Nicoletta Dosio, portavoce del movimento No Tav: "Gli arrestati della scorsa notte sono degli eroi. Ero presente anche io e le forze dell’ordine hanno sparato lacrimogeni ad altezza d’uomo anche sulla gente che defluiva. E’ stata usata violenza inaudita. Oggi siamo qui per dire basta”.
La Dosio ha poi accusato i pubblici ministeri Andrea Padalino e Antonio Rinaudo di essere all’interno del cantiere “soltanto per convalidare arresti già decisi”.
controlacrisi.org
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