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Tunisia. La sfida dell'opposizione: un governo di salvezza nazionale

(29 Luglio 2013)

Ieri ai funerali di Brahmi in migliaia si sono scontrati con la polizia. Un terzo dei parlamentari boicottano l'Assemblea Costituente e chiedono le dimissioni del governo.

tunisfidopp

dalla redazione

Roma, 29 luglio 2013, Nena News - La tensione non cala in Tunisia: dopo l'uccisione del leader di opposizione, Mohammed Brahmi, ieri i funerali si sono trasformati in scontri con le forze di sicurezza. Di fronte al parlamento la polizia ha lanciato gas lacrimogeni contro le centinaia di migliaia manifestanti scesi in strada per protestare di nuovo contro il partito di maggioranza Ennahda, considerato responsabile - diretto o indiretto - dell'omicidio.

I manifestanti hanno marciato per le vie di Tunisi sabato e di nuovo ieri, quando hanno raggiunto il cimitero dove Brahmi è stato sepolto, accanto a Chokri Belaid, il leader di sinistra freddato lo scorso 6 febbraio di fronte alla sua abitazione. Dopo la sepoltura, la manifestazione si è spostata di fronte alla sede dell'Assemblea Costituente e a quella del parlamento dove sono esplosi gli scontri con la polizia. Uno dei membri dell'opposizione è rimasto ferito alla testa.

La richiesta del popolo tunisino e delle opposizioni - impegnate in un sit-in a tempo indeterminato di fronte alla sede dell'Assemblea - è chiara: basta con Ennahda, basta con un governo islamista. Dopo la morte di Brahmi, l'esecutivo ha subito puntato il dito contro i salafiti di Ansar al-Sharia, che però hanno negato il loro coinvolgimento nell'omicidio: "Un assassinio politico, parte dei tentativi di gettare il Paese nel caos", ha scritto il gruppo nel suo profilo Facebook.

Stessa accusa da sinistra: "Questo governo incompetente deve dimettersi e lasciare spazio ad un esecutivo di unita nazionale", ha commentato Samir Taieb, parlamentare di sinistra, aggiungendo che 65 deputati stanno boicottando le riunioni dell'Assemblea Costituente dopo la morte di Brahmi. Un numero pari quasi ad un terzo dei 217 seggi, che se salisse di qualche unità provocherebbe lo stallo.

L'opposizione chiede l'immediata rimozione dell'attuale coalizione di maggioranza e propone un governo di salvezza nazionale: "Ci incontreremo questa sera [ieri, ndr] per discutere della nomina di un nuovo primo ministro - ha detto Jilani Hammami, leader del Fronte di Salvezza e del Partito dei Lavoratori - Non c'è dubbio, il loro tempo è finito". A reagire alle opposizioni è il partito islamista Ennahda: il presidente del parlamento ha detto sabato che il governo sta lavorando all'allargamento della coalizione e che in ogni caso va attesa la fine dei lavori costituenti, prevista in poche settimane.

Anche il presidente dell'Assemblea, Ben Jaffar, punta verso lo stesso traguardo: chiusura dei lavori e poi una nuova legge elettorale che permetta al Paese di andare alle urne entro l'anno.

Nena News

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