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(21 Febbraio 2011) Enzo Apicella
Silvio Berlusconi spiega di non aver sentito il suo amico Gheddafi per non «disturbarlo» in un momento così delicato.

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Roma: la mafia di Ostia è politici corrotti e amici imprenditori

(29 Luglio 2013)

Ostiamafia

L’errore di comunicazione quando si parla di un “sistema criminale”, è non includere automaticamente imprenditori e politici nel ragionamento, preferendo spostare l'attenzione, raccontando la storia della città omertosa. Un tentativo di scomporre la questione, per ricomporla sul terreno dei buoni (le istituzioni e i dispositivi di controllo) contro i cattivi e omertosi cittadini di Ostia.
Militarizzare le strade di Ostia diventa un esercizio di marketing muscolare, finto come un dossier carico di retorica, falso come l’idea che tutto si risolva con degli arresti. I giornalisti decentrano volutamente la questione e spostano il tiro sulla rappresentazione alla "Romanzo Criminale", per evitare di dire come stanno realmente le cose. Per noi è valido sempre un concetto chiaro e semplice: state facendo i nomi del sistema ma non quelli dello stato.
Ma mentre i giornalisti (non tutti grazie a dio!) vendono retorica piena di fumo, qualche dato interessante inizia ad uscire fuori. Spunta il nome di Mauro Balini, l’imprenditore "buono", quello che mette la faccia dei balneari alle manifestazioni contro le mafie. Quello tanto amico del Pd quanto amico del Pdl.
Scrive il gip D'Alessandro: "È apparso evidente che il presidente Balini, propostosi all'autorità giudiziaria, avesse molto da nascondere, per le sue conoscenze malavitose.” Balini infatti risulta essere in contatto con Cleto Di Maria, un uomo del clan Triassi. L'indagine ha però evidenziato che Di Maria ha cambiato schieramento. Tramite lui infatti "tanto Balini quanto Giacometti, provvedono attualmente a mantenere la famiglia di uno degli attentatori (nel 2007) di Vito Triassi".
Ancora i magistrati romani: “E’ Balini a mantenere importanti rapporti con elevate personalità anche militari; è Balini a trattare con Cmc Ravenna; con Epd Limited London; con Italia Navigando, avvalendosi di significativi intermediari. (…) Accedere a lui equivale ad accedere ai piani alti, e scalzare i suoi abituali collaboratori equivale ad inserirsi nel circuito degli affari presentabili”.
Spunta anche il nome del pentito Gaspare Spatuzza, che a Ostia voleva trasferirsi per fare affari. Proprio una sua testimonianza di qualche anno fa, mette in evidenza come ci sia stato un cambio di egemonia all’interno della criminalità lidense. L’attentato contro Vito Triassi segna questo punto di svolta. Passano pochi mesi e i Triassi vengono esclusi dai grandi affari, mentre un loro uomo di fiducia che li collegava al mondo del porto, li abbandona. E' l'ascesa di una nuova famiglia.
Il porto turistico di Roma è in mano a Balini. Stiamo parlando di quell’opera inutile che a distrutto il volto del vecchio Idroscalo. Quell’opera che Zingaretti, presidente della regione Lazio, a confermato di voler ampliare, in linea con la vecchia amministrazione Pdl. Quell’opera per cui furono sgomberate da Alemanno tante famiglie che sono ancora nei residence. Parliamo di un progetto di un centinaio di milioni di euro per portare la capienza da 800 a 1400 posti barca, con la possibilità di far attraccare mega yacht da settanta metri. Il tutto contornato da locali, shopping, bar, negozi specializzati.
Parlando delle spiagge del "lungomuro", nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip viene riportato un episodio giudicato particolarmente significativo. Un esponente della famiglia Giacometti – già coinvolta nel 2004 nell’inchiesta Anco Marzio, che contestò l’associazione mafiosa, poi rigettata dal tribunale di Roma – avrebbe contattato “una persona presentatagli dal senatore Grillo (Pdl)” per discutere delle concessioni balneari. I Giacometti – titolari di alcuni stabilimenti di Ostia – erano preoccupati dalla nuova normativa europea, che impone dal 2015 l’affidamento delle spiagge demaniali solo attraverso gare pubbliche. Per il Gip la famiglia Giacometti ha così potuto “incrementare e consolidare i propri affari sia grazie alla protezione dei gruppi criminali operanti in zona, sia grazie ai favori ottenuti da colletti bianchi in grado di influenzare le scelte della Pubblica Amministrazione”.
Adesso alcune domande sono d'obbligo: Zingaretti continuerà a voler raddoppiare il porto di Roma dell'imprenditore Balini? Avallerà speculazioni come il Waterfront? Il sindaco Marino, che ha promesso una lotta senza campo alla criminalità, avrà il coraggio di mettere in discussione il sistema delle concessioni balneari?
Per le risposte attendiamo...intanto non possiamo non constatare di quanto sia putrefatto lo stato italiano, dalla Val di Susa alla Sicilia, passando per il litorale romano.

Infoaut

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