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(19 Luglio 2002)
L'oriente ha celebrato la Pasqua a maggio, quest'anno. C'era ben poco spirito festivo, dopo un assedio alla Basilica della Natività durato oltre un mese.
Religiosi e laici affamati si erano rifugiati nella grotta in cui la Vergine aveva dato alla luce Cristo, mentre i corpi dei poliziotti uccisi dai cecchini israeliani erano ricomposti sotto l'albero dorato del mosaico di Jesse.
Nel corso dell'assedio, gli assedianti avevano provato a dare fuoco al soffitto ligneo della Basilica, osservando poi gli assediati, indeboliti dalle privazioni, spegnere le fiamme.
Ma la Pasqua portò un miracolo, e questo miracolo si chiamava ISM.L'oriente ha celebrato la Pasqua a maggio, quest'anno.
C'era ben poco spirito festivo, dopo un assedio alla Basilica della Natività durato oltre un mese.
Religiosi e laici affamati si erano rifugiati nella grotta in cui la Vergine aveva dato alla luce Cristo, mentre i corpi dei poliziotti uccisi dai cecchini isr aeliani erano ricomposti sotto l'albero dorato del mosaico di Jesse.
Nel corso dell'assedio, gli assedianti avevano provato a dare fuoco al soffitto ligneo della Basilica, osservando poi gli assediati, indeboliti dalle privazioni, spegnere le fiamme.
Ma la Pasqua portò un miracolo, e questo miracolo si chiamava ISM.
Cos'è l'ISM? Per la risposta, andate un centinaio di chilometri fuori della chiesa, sulla terrazza naturale che guarda i dolci pendii delle colline che si tuffano nel mare Morto, al di sopra della strada a doppia carreggiata; c'è un piccolo santuario bizantino adiacente ad una cisterna d'acqua.
Il vento d'oriente ha lasciato una leggera patina di sabbia del deserto sul suo pavimento a mosaico e le proverbiali spine spuntano dalle loro croci rosse.
Ha un carattere acquatico, come molti santuari della Terra Santa, ed è chiamato "Bir Daoud" (Fontana di Davide), in ricordo di una leggendaria impresa.
Una volta, l'esercito conquistatore delle città della pianura dichiarò Guerra al Terrorismo ed assediò quel villaggio di collina per catturare un uomo del luogo, un terrorista palestinese di nome Daoud che aveva attaccato gli insediamenti dei conquistatori.
Ma i suoi compagni, un variopinto gruppo di uomini, sfidarono gli ordini dell'invasore.
Osarono scendere in strada, sfidando le misure di sicurezza e, con tremenda fatica, entrarono nel villaggio e portarono una cisterna d'acqua da una sorgente di Betlemme a Daoud, o re Davide, come lo chiamiamo oggi.
Passarono i millenni e questa impresa fu ripetuta dalla nuova versione dei compagni di re Davide, l'International Solidarity Movement, o ISM, poichè la terra di Palestina è ridiventata la scena del confronto più drammatico da decenni, se non da secoli.
Giovani uomini e donne americani ed europei, nati troppo tardi per unirsi alle Brigate Internazionali nella Spagna Repubblicana del 1936, si unirono all'ISM e vennero nelle verdi colline di Betlemme ed Hebron.
Vi giunsero in tempi difficoltosi: i leaders israeliani avevano fatto un piano dettagliato per espellere e sterminare i palestinesi allo scopo di creare un paese ebraico almeno quanto la Germania era ariana.
Con la loro sola presenza, i volontari dell' ISM fecero deragliare questo piano e salvarono i contadini locali dalla distruzione e dall'espulsione.
Si comportano pericolosamente: iniziarono un gioco alla "gatto-e-topo" con gli sterminatori israeliani, sfidand o i proiettili dei cecch ini appostati solo per difendere, insieme agli abitanti del luogo, villaggi indifesi.
Se re Davide vi sembra troppo lontano nel tempo, pensate a questi ultimi come agli "Eroi dell'ultima azione".
Sebbene alcuni di essi abbiano genitori ebrei, rifiutarono la logica dell'apartheid "per soli ebrei" perpetuata dai "pacifisti"sionisti.
Chiedevano uguaglianza, "l'Internazionale della Brava Gente", come direbbe Isaac Babel.
Venivano dalla terra di Folke Bernadotte, e dalla terra di Abe Lincoln, e da quella di T. E. Lawrence.
Alcuni di essi avevano già sperimentato l'azione a Seattle, Goteborg e Genova, quando si erano confrontati con il dragone a due teste, globalizzazione e sionismo.
Altri erano giunti in Terra Santa nell'aprile del 2002, giusto in tempo per l'aggressione israeliana, allorchè i sottoposti di Sharon iniziarono a demolire case, sradicare alberi d'olivo, deportare migliaia di palestinesi in campi di concentramento, massacrare centinaia di uomini, donne e bambini nel campo profughi di Jenin ed a Nablus.
Quando lo Juggernaut israeliano arrivò a Betlemme, 200 abitanti del luogo si rifugiarono nella chiesa.
La tradizione di chiedere rifugio in realtà precede il Cristianesimo ed è nota all'uomo fin dagli albori della civiltà.
Le chiese sono sempre state luogo di rifugio, come ci insegna il Gobbo di Notre Dame, di Victor Hugo.
In America Latina, i perseguitati, gli immigranti illegali ed i leaders dei lavoratori spesso hanno avuta salva la vita nascondendosi nelle chiese, mentre, durante la Seconda Guerra Mondiale, molti ebrei trovarono rifugio in chiese e monasteri cristiani.
Ecco perchè la gente di Betlemme credeva di potersi salvare dietro le spesse mura della più antica chiesa della Cristianità.
La Chiesa della Natività di Betlemme fu costruita nel 325 d.C. ed è l'edificio cristiano più antico sopravvissuto in Terra Santa.
Fu risparmiata da tutte le invasioni che si succedettero nei secoli.
I re crociati di Gerusalemme venivano incoronati nella Natività ed i re di Inghilterra e Francia vi inviavano i loro preziosi doni.
Nel 1145 meravigliosi mosaici adornavano le sue pareti, come quello dell'albero di Jesse e dell'albero della Vita.
Nel 2000 Yasser Arafat fece ricostruire la Piazza della Mangiatoia, proprio di fronte alla Basilica.
La chiesa è stata adorata da milioni di fedeli durante i secoli, ecco perchè gli abitanti di Betlemme ritenevano di potersi salvare tra le sue mura.
Ma gli ebrei non si curano della santità delle chiese.
Certo, vi sono differenze di opinioni: i discepoli sionisti di Rabbi Kook, la denominazione religiosa principale in Israele, ritengono che tutte le chiese debbano essere distrutte quanto prima, ancora prima che le moschee.
Per essi, sradicare il cristianesimo dalla Palestina è un compito ancora più importante che quello di eliminare i palestinesi.
I loro oppositori tradizionali ritengono che non ci sia alcuna fretta, poichè ciò verrà fatto dal Messia ebreo della Vendetta, quando arriverà.
Gli ebrei secolari non se ne preoccupano.
Ecco perchè l'esercito israeliano non ha alcuna difficoltà mentale nel circondare la chiesa ed iniziare il più crudele assedio della sua lunga storia.
Quaranta monaci e religiosi rimasero nella chiesa, come loro dovere, insieme ai 200 rifugiati.
Per un mese, gli israeliani impedirono agli assediati il rifornimento di cibo ed acqua.
Come negli assedi medievali, la gente veniva condannata a morire di fame o a nutrirsi di erba e foglie di limoni bollite in acqua piovana.
L'odore dei corpi in decomposizione e delle ferite infette impregnava tutta l'antica chiesa.
Le telecamere "artistiche" assistevano i cecchini appostati fuori, che sparavano ad ogni cosa in movimento.
Furono colpiti monaci, preti e rifugiati.
Ancora prima che iniziasse l' assedio, spararono ad un ragazzo del coro, Johnny.
Le fecero impunemente, poichè hanno molti alleati nei media occidentali.
Il favolista danese Hans Christian Andersen scrisse una fiaba sullo specchio magico della Regina delle Nevi, che distorce la realtà e trasforma cose meravigliose in oggetti spaventosi e vice versa.
Nello specchio magico della CNN, questa antica chiesa divenne il "luogo in cui alcuni cristiani ritengono sia nato Gesù ", i rifugiati divennero "terroristi", i monaci ed i religiosi divennero "ostaggi".
Le urla degli assediati non attraversarono lo specchio distorto dei media occidentali guidati da Israele.
In quell'ora buia, l'ISM riuscì ad entrare.
Mentre la Terra Santa si preparava al venerdi santo (la maggioranza dei cristiani palestinesi appartiene alla Chiesa Greco-Ortodossa di Gerusalemme), due dozzine di volontari si divisero in due gruppi: uno di essi recitò il ruolo dell'esca, e mentre i soldati israeliani si precipitavano per catturarli, il secondo gruppo sbucò da un angolo e penetrò nei cancelli della chiesa.
Portava con sè cibo ed acqua per gli assediati, qualcosa con cui festeggiare la domenica di Pasqua.
Probabilmente, nei libri di storia la loro impresa sarà un giorno chiamata "la riscossa di Pasqua".
Quando il sionismo sarà sepolto, i nomi di questi intrepidi saranno scritti sulle mura della Chiesa.
Nella sacrestia, a fianco della spada di Goffredo di Buglione vi saranno cappellini e gadgets dei nuovi difensori della Natività, di coloro che entrarono nella chiesa, per condividere fame e sete con gli assediati: Alistair Hillman (UK), Allan Lindgaard (Danimarca), Erik Algers (Svezia), Jacqueline Soohen (Canada) Kristen Schurr (USA), Larry Hales (USA), Mary Kelly (Irlanda), Nauman Zaidi (USA), Stefan Coster (Svezia), e Robert O'Neill (USA), e di coloro che sacrificarono la loro libertà, facendo da esca, e finendo dunque in prigione: Jeff Kingham (USA), Jo Harrison (UK), Johannes Wahlstrom (Svezia), James Hanna (USA), Kate Thomas (UK), Marcia Tubbs (UK), John Caruso (USA), Nathan Mu sselman (USA), Nathan Mauger (USA), Trevor Baumgartner (USA), Thomas Kootsoukos (USA), Ida Fasten (Svezia), Huwaida Arraf (USA).
Il gruppo fu arrestato per l'orrendo crimine di aver portato cibo agli assediati affamati in una chiesa, di Pasqua.
In un primo momento, gli uomini furono separati dalle donne e portati in carcere nell'insediamento illegale di Etzion.
Le donne furono portate a Gerusalemme e poi in tribunale, dove fu disposta la loro espulsione immediata.
Mentre venivano trasportate in carcere, le ragazze inglesi riuscirono a scappare ed a saltare giù.
Una di esse fu presa da un civile israeliano, che non esitò ad accoltellarla.
Altre due scapparono, insieme ad Ida, la ragazza svedese.
Tutti questi hanno dimostrato cos'è la vera disobbedienza civile, come un'azione umanitaria non violenta può fare la differenza anche nelle circostanze brutali dell'occupazione israeliana.
Gli uomini furono poi trasportati in un carcere della Hebron occupata, nelle mani dei suoi fanatici coloni.
Sebbene non avessero commesso alcun crimine in Israele, sono stati deportati ed impediti dal rimettere piede nel paese per dieci anni.
Speriamo solo che lo stato d'apartheid d'Israele non sopravviva tanto a lungo.
La sentenza dimostra che, per Israele, il termine "Territori palestinesi", non è altro che una finzione legale, da nominare o rigettare a seconda dei bisogni.
Noi facciamo lo stesso, e chiediamo uguaglianza per tutti, ebrei e gentili, sull'intero suolo della Palestina.
Come giornalista professionista, mi dispiace molto che questo intenso dramma di assedio, sollievo, salvezza, arresto, fuga e confronto avuto luogo a Pasqua, all' ombra di una grande chiesa, non abbia raggiunto le masse di Europa ed America, che non sia stato mostrato in tutte le TV e stampato su tutti i giornali.
Ma il rimpianto non diminuisce la mia gioia, perchè uno di quei giovani era mio figlio
Israel Shamir
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