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LA NOTA DEL QUIRINALE: DIREZIONE POLITICA E AULE DI GIUSTIZIA

(14 Agosto 2013)

Dal blog: http://sinistrainparlamento.blogspot.it

Dunque: il terzo partito italiano con oltre il 20% dei voti decide di continuare ad affidarsi per la propria direzione politica ad un condannato in via definitiva per frode fiscale, condanna che prevede anche l'esclusione dai diritti civili e politici.
Questa è la scelta di fondo che è stata fatta : invece di chiedere, come sarebbe stato ovvio, le immediate dimissioni del personaggio si va avanti cercando di forzare la sentenza, di violare clamorosamente l'articolo 3 della Costituzione.
Il presidente della Repubblica non trova di meglio che "riconoscere questo ruolo politico" invece di sottrarsi, come sarebbe stato sacrosanto, all'analisi di un problema che è stato sottoposto alla sua attenzione, in forme irrituali già di per se stesse fuori dal dettato costituzionale e da qualsivoglia concezione dei meccanismi della giustizia.
Il PD attende tremante le reazioni, chiosa il Presidente della Repubblica, e non trova la forza per andare ad un chiarimento: anzi non solo non trova la forza ma dimostra tutta la sua omologazione culturale e politica a questo drammatico stato di cose.
Ci stiamo trovando al di là di qualsivoglia logica di adempimento costituzionale, di rispetto della legalità e della democrazia che si colloca all'interno di una crisi economica drammatica che questo governo delle "larghe intese" non affronta se non nella direzione voluta dalla BCE, dei grandi trusts finanziari e di una borghesia vorace, feroce che in altri tempi in "Sud America" avrebbero definita compradora.

13/08/2013

Patrizia Turchi e Franco Astengo