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(21 Marzo 2012) Enzo Apicella

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(Dove và la CGIL?)

17° CONGRESSO CGIL: UN APPUNTAMENTO IN PIENA CRISI!

(16 Agosto 2013)

Dal numero VIII di Alternativa di Classe

Innanzi tutto va ricordato che, anche se non ci troviamo di fronte una scadenza del sindacato di classe, ma una scadenza fisiologica del maggior sindacato, quello che conta più iscritti in Italia, siamo di fronte ad un evento non certo di secondo piano.
La quantità, il numero di lavoratori e pensionati, che questo sindacato conta come iscritti, la capillarità della sua presenza sui posti di lavoro, fanno sì che ad oggi non si possa certo escludere l’iscrizione ad esso di militanti internazionalisti, fermi restando il fatto che non si può chiedere ad un sindacato quello che, strutturalmente, non può dare, e, contemporaneamente, il fatto che non si possa, però, restare in un sindacato che porti avanti organicamente solo gli interessi delle controparti. Non possiamo qui nasconderci il fatto che, date le sue scelte di inseguimento, sul loro terreno, dei sindacati complici e di sostanziale accettazione delle politiche “anti-crisi” nazionali ed europee, la CGIL stia scandendo passi concreti proprio in tale direzione.
Molto chiare le opzioni congressuali per gli iscritti; per il militante, il compagno di base, sostanzialmente solo due: la mozione di maggioranza e quella coraggiosamente in corso di presentazione da parte di “Rete 28 Aprile – Opposizione CGIL”. Va subito detto che la propaganda della “maggioranza”, cui fanno da contorno anche pezzi della ex “Cgil che vogliamo”, a partire da Landini, è già cominciata da qualche mese, con l’ipocrita leit motiv che “la mozione è una sola”, che “saranno le Commissioni a valutare…”, e via di questo passo: c’è poco da valutare! La CGIL ha intrapreso una strada alla quale o ci si oppone, o ne si è partecipi!
Ovviamente la mozione “di maggioranza” sarà “larga”, talmente “larga”, da dare a “Lavoro/Società” ed ai già citati rimasugli di minoranza dello scorso congresso la possibilità, solo per lasciare loro mantenere la faccia verso i lavoratori, di distinguersi su emendamenti al testo “principale”, presentando, così, a lavoratori e pensionati la stessa minestra, ma con diversi condimenti! E’ necessario non farsi abbindolare da queste “sirene”, che offrono una apparente “scorciatoia” ai contenuti di classe (!?), dato che è indubbio il fatto, per chi abbia esperienza di congressi in CGIL, di come, tra emendare ed opporre un’altra visione, l’atteggiamento con cui si rapportano i bonzi sindacali sia completamente diverso: nel primo caso può arrivare anche alla condiscendenza! La “via emendataria” è sì finta, ma quanto più comoda!… Gli emendamenti, poi, servono, al massimo, a mantenere posti di nicchia nelle segreterie a qualche burocrate “più a sinistra”, che, vincolato dalla dichiarata fedeltà all’impostazione della “maggioranza”, una volta eletto, non potrà che, costretto ad una scelta in frangenti decisivi della sua quotidiana attività, dare la priorità, rispetto agli interessi dei lavoratori, ai propri concreti interessi “di bottega”, molto spesso da essi divergenti.
La posizione “di maggioranza” punterà certamente al rilancio di una qualche forma, vecchia o nuova, di concertazione, a fronte della prospettiva di “governi - più o meno – amici”, mentre, su questo piano, la mozione della Rete 28 Aprile dà sicure garanzie, visto il suo DNA, che si fonda sulla indipendenza sindacale dai governi e dalle altre controparti! Ad oggi non si possono ancora conoscere i dettagli delle mozioni, ma, per esse, parla la diversa pratica politico-sindacale, cui andranno aggiunte le adesioni di compagni e lavoratori, che non sopportano di stare dalla stessa parte della burocrazia, e che già si stanno orientando verso il secondo documento.
Non si tratta certo di aspettarsi da una mozione congressuale, per giunta della CGIL, chissà quali contenuti rivoluzionari, oppure di credere che il rilancio di una efficace lotta di classe parta proprio dal 17° Congresso CGIL, ma del fatto che una presenza all’interno della CGIL e delle sue categorie, FIOM compresa, non possa che passare oggi dalla opposizione, chiara ed espressa, alla linea ed alla pratica politico sindacale dei suoi vertici e della sua burocrazia. Tanto più che, mai come questa volta, il Congresso CGIL cade in un momento in cui è in atto uno dei più feroci attacchi ai proletari da parte del capitale: un “mors tua, vita mea” per vedere quale classe uscirà bene dalla crisi del sistema. Non ci si può certo permettere, com’è stato agli altri congressi CGIL, una sorta di tregua delle lotte nel periodo congressuale: i colpi della crisi sono dirottati tutti verso i lavoratori e gli altri proletari, e la necessità di rispondere con forza, prioritaria rispetto agli esiti congressuali, sarà il primo problema per i compagni della Rete 28 Aprile! La scelta da portare sui posti di lavoro sarà fra una concreta risposta di lotta e la salvezza dello status quo da parte della “maggioranza”!
Far capire il più possibile a tutti gli iscritti alla CGIL che le necessità per i loro interessi, anche immediati, siano proprio il contrario del modo in cui dirigenti, come Camusso e Landini, affrontano le questioni del mondo del lavoro è oggi la ragion d’essere per una aggregazione in CGIL! COMUNICARE AI LAVORATORI ISCRITTI QUESTA DURA REALTA’, senza indulgere in artifizi di collocazione (che risultano essere solo di comodo!) E’ OGGI L’UNICO MOTIVO CHE DA’ UN SENSO A COMPAGNI INTERNAZIONALISTI PER PARTECIPARE ATTIVAMENTE ALLA PROSSIMA BATTAGLIA CONGRESSUALE!!
Da molte parti i rapporti della Rete 28 Aprile con il sindacalismo di base vengono strumentalizzati come “sintomo” di una uscita della Opposizione dalla CGIL, “spacciata” per imminente, raccontando agli iscritti che la Rete, o magari qualche suo esponente nazionale, voglia “depistare anche” i lavoratori. IN REALTA’ BISOGNA, invece, CHE LAVORATORI E PENSIONATI ISCRITTI ALLA CGIL VIGILINO AFFINCHE’ NON SIA PROPRIO CHI LI VUOLE RIAVVICINARE A CISL E UIL A FAR DIVENTARE IL 17°, con il precipitare della crisi, L’ULTIMO CONGRESSO DELLA CGIL, PER COME LA CONOSCIAMO STORICAMENTE!…

Alternativa di Classe

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