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I Prigionieri Palestinesi

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    Egitto: comunicato dei Socialisti Rivoluzionari sul massacro del Cairo

    (18 Agosto 2013)

    grafieg

    Pubblichiamo il comunicato, che abbiamo tradotto, dell'organizzazione Socialisti Rivoluzionari, che interviene sugli sviluppi dello scontro politico ora in atto in Egitto. Ci sembra utile considerare questo testo in quanto con brevi considerazioni restituisce l'immagine chiara e definita del contesto politico complesso e intricato. La disinformazione mainstream, legata alle forze nemiche in campo, non fa altro che aumentare confusione sia in Egitto che all'estero. Anche in questo caso un punto di vista di parte, critico, deve sforzarsi di non cadere nel panico ed evitare di affrettarsi a tirare le somme in un conflitto ancora aperto e i cui esiti futuri hanno a che fare con durate che eccedono la “giornata-evento”. Attenzione quindi a mobilitare parole, con troppa fretta e sostenute da scarse fonti, quali “guerra civile” o esclamazioni come il “si salvi chi può!”, entrambe pessime abitudini di un certo giornalismo “a sinistra”.

    Corrediamo il testo con un grafico che invita a guardare il variegato contesto socio-politico dello scontro in Egitto evitando semplificazioni e disinformazioni mainstream, in ultima battuta utili solo alla propaganda dell'esercito o al contrario alla propaganda della fratellanza, entrambe protagonisti del conflitto che guardiamo con inimicizia assoluta e ostilità militante.


    Comunicato dei Socialisti Rivoluzionari Egiziani sul massacro del Cairo

    Abbasso il regime militare! Abbasso Al-Sisi, il leader della controrivoluzione!

    Il sanguinoso scioglimento dei sit-in di Piazza Al-Nahda e Raba'a al-Adawiyya non è altro che un massacro premeditato. Mira a liquidare i Fratelli Musulmani. Ma è anche parte di un piano per liquidare la
    Rivoluzione Egiziana e ripristinare lo stato militar-poliziesco del regime di Mubarak.

    I Socialisti Rivoluzionari non hanno difeso il regime di Mohamed Morsi ed i Fratelli Musulmani per un sol giorno. Siamo sempre stati nelle prime linee dell'opposizione a quel regime criminale e fallito che ha
    tradito gli obiettivi della Rivoluzione Egiziana. Ha persino protetto i pilastri del regime di Mubarak ed il suo apparato di sicurezza, le forze armate e gli affaristi corrotti. Abbiamo preso parte con forza
    all'ondata rivoluzionaria del 30 giugno.

    Non abbiamo neppure difeso per un sol giorno i sit-in dei Fratelli ed i loro tentativi di reinsediare Morsi al potere.

    Ma dobbiamo mettere gli eventi di oggi nel loro contesto, che è l'utilizzo dell'esercito per colpire violentemente gli scioperi dei
    lavoratori. Vediamo anche la nomina di nuovi governatori provinciali -
    largamente pescati dai ranghi dei resti del vecchio regime, della polizia e dei generali dell'esercito. Poi ci sono le politiche del
    governo del Generale Abdel Fatah Al-Sisi. Che ha adottato una road-map
    chiaramente ostile agli obiettivi ed alle rivendicazioni della rivoluzione egiziana, che sono libertà, dignità e giustizia sociale.

    Questo è il contesto del brutale massacro che l'esercito e la polizia stanno effettuando. E' una sanguinosa prova generale per la liquidazione della Rivoluzione Egiziana. Mira a spezzare la volontà rivoluzionaria di tutti gli egiziani che stanno rivendicando i propri
    diritti - siano essi lavoratori, indigenti o giovani rivoluzionari - creando uno stato di terrore.

    Tuttavia, la reazione dei Fratelli Musulmani e dei Salafiti che attaccano i Cristiani e le loro chiese è un crimine settario, utile solo alle forze della controrivoluzione. Lo schifoso tentativo di
    creare una guerra civile, in cui i cristiani egiziani cadranno vittime dei reazionari Fratelli Musulmani, è uno del quale lo stato di Mubarak ed Al-Sisi sono complici - non avendo difeso per un sol giorno i Copti
    e le loro chiese.

    Ci opponiamo con fermezza ai massacri di Al-Sisi, ed al suo orrendo tentativo di abortire la Rivoluzione Egiziana. Perché il massacro di oggi è il primo passo nella strada verso la controrivoluzione. Ci
    opponiamo con la stessa fermezza a tutti gli assalti contro i cristiani d'Egitto e contro la campagna settaria che serve solo gli interessi di Al-Sisi e del suo sanguinario progetto.

    Molti che si autodefiniscono liberali e di sinistra hanno tradito la Rivoluzione Egiziana, guidati da coloro che hanno preso parte al governo di Al-Sisi. Hanno svenduto il sangue dei martiri per ripulire
    l'esercito e la controrivoluzione. Questi personaggi hanno le mani sporche di sangue.

    Noi, i Socialisti Rivoluzionari, non devieremo mai per un istante dal sentiero della Rivoluzione Egiziana. Non scenderemo mai a compromessi sui diritti dei martiri rivoluzionari e del loro puro sangue: quelli che sono caduti affrontando Mubarak, quelli che sono caduti affrontando il Consiglio Militare, quelli che sono caduti affrontando il regime di Morsi, e quelli che ora cadono affrontando Al-Sisi ed i suoi cani.


    Abbasso il governo militare!
    No al ritorno del vecchio regime!
    No al ritorno della Fratellanza!
    Tutto il potere e la ricchezza al popolo

    Socialisti Rivoluzionari
    14 agosto 2013 Fonte: rev.soc

    Infoaut

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