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(27 Agosto 2013) Enzo Apicella
Obama ha deciso di attaccare la Siria, in ogni caso.

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Siria, l'offensiva di Putin spiazza Obama. Al G20 confronto chiave

(4 Settembre 2013)

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Barack Obama vuole tempi rapidi dal Congresso per l'uso della forza in Siria e il Congresso accelera verso il via libera, con lo speaker della Camera, il repubblicano John Boehner, che si schiera con il presidente. Ma i tempi non saranno così rapidi. La piega che sembra prendere tutta la vicenda è quella della via diplomatica o quella di un intervento armato più somigliante a una dimostrazione di forza per non perdere la faccia che ad una operazione di “polizia globale”. In partenza per il G20 di San Pietroburgo - un vertice che si annuncia determinante con Vladimir Putin che proprio in queste ore ha deciso di giocare la carta diplomatica per non lasciare agli Usa il completo controllo della situazione attraverso le prove dell’uso delle armi chimiche - Obama spiega che i raid contro le postazioni siriane non saranno un messaggio solo contro Assad, ma anche contro tutti coloro che, nel mondo, si schierano contro le regole internazionali. Il messaggio all'Iran e non solo e' trasparente e assume toni muscolari con i test missilistici sul Mediterraneo messi in atto ieri da Usa e Israele; mentre il segretario di Stato John Kerry sottolinea, in un'audizione al Congresso, che ''il mondo ci guarda, sta seguendo cosa decidiamo'', ma precisa anche che ''il presidente Obama non chiede di andare in guerra”

La Russia cambia le carte in tavola
Ma l’offensiva diplomatica è indubbiamente in mano al leader del Cremlino che mentre da una parte dice di voler vedere le prove dall’altra si spinge fino al punto di assicurare un suo appoggia qualora dovessero venire fuori precise responsabilità. Sempre che ci sia, e questo rimane un punto fermo, un preciso mandato dell’Onu. Insomma, Putin sta cercando di mettere a frutto l’estrema frammentazione del mondo occidentale alla ricerca di un coup de theatre che potrebbe cambiare il volto del G20. "Eventuali altre motivazioni e metodi, tali da giustificare l'uso della forza nei confronti di uno Stato indipendente e sovrano", ha aggiunto il presidente russo, "sono inaccettabili, e non possono essere qualificati se non come aggressioni". Il capo del Cremlino ha poi invitato a portare al Consiglio di Sicurezza le prove dell'uso di armi chimiche da parte delle forze governative siriane. Solo dopo questo, ha spiegato, "saremo pronti ad agire nel modo piu' deciso e serio".A suo dire nelle relazioni bilaterali i due Paesi stanno ancora affrontando le conseguenze della Guerra Fredda, ma "in generale la cooperazione si sta sviluppando con successo", ha assicurato. "Siamo consapevoli che a causa della posizione della Russia su alcune questioni vi e' una certa irritazione nell'amministrazione americana", ha ammesso Putin, "pero' non ci possiamo fare nulla". Ha poi invitato a "non inervosirsi" e invece a "lavorare insieme per trovare soluzioni".

Onu avverte dei rischi
Un attacco alla Siria ''rischierebbe di scatenare nuovi problemi'', ha ammonito i segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, che d'altro canto ha notato come l'uso di gas sarin rappresenti un imperdonabile crimine di guerra. In questo quadro, in una breve dichiarazione alla stampa prima di una riunione con i leader del Congresso, Obama ha parlato di una azione militare ''limitata e proporzionata'', che rientri pero' ''in una piu' ampia strategia per rafforzare l'opposizione (siriana), e nelle iniziative per aumentare la pressione diplomatica ed economica richiesta per consentire alla Siria di liberarsi finalmente dalla terribile guerra civile in corso da due anni e mezzo''.

Intanto, altre armi ai ribelli e intelligence Usa più attivo che mai
E nell'ambito delle iniziative a favore dell'opposizione, potrebbe ora farsi ben piu' concreto il passaggio di potenti armi ai ribelli. ''Sono fiducioso che forniremo un piu' robusto sostegno all'opposizione siriana'', ha detto il senatore democratico Carl Levin, presidente della Commissione forze armate della Camera, che ha parlato esplicitamente di armi anti-carro. Un'eventualita' che appare ora piu' concreta considerato anche che, secondo quanto riferisce il New York Times, il presidente Obama ha indicato ai leader del Congresso che le operazioni clandestine per armare e addestrare i ribelli stanno cominciando a dare risultati. La prima cellula di 50 combattenti addestrati dalla Cia, ha detto, si sta infiltrando in Siria. L'opposizione siriana sembra a sua volta voler dare una mano ad Obama, annunciando giusto oggi che il capo dei medici legali di Aleppo, Abdeltawwab Shahrour, ha disertato dal regime di Assad ed e' ora fuggito in Turchia: da dove rendera' pubbliche prove che dice di avere in suo possesso sul coinvolgimento del regime di Damasco in un attacco con armi chimiche risalente al marzo scorso contro Khan Assal, una localita' a ovest di Aleppo.

fabio sebastiani - controlacrisi

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