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War!

War!

(27 Agosto 2013) Enzo Apicella
Obama ha deciso di attaccare la Siria, in ogni caso.

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    (Imperialismo e guerra)

    Volantino contro la guerra imperialista

    (7 Settembre 2013)

    In distribuzione in questi giorni in Lombardia

    USA Francia Israele Gran Bretagna Italia, Russia Turchia Iran e Arabia
    Saudita volano come avvoltoi attorno al corpo della Siria, straziato dalla
    bestiale guerra civile tra il regime Assad e le fazioni avverse.
    Battersi contro la nuova aggressione militare programmata da USA e Francia
    e la nuova spartizione imperialista della Siria e del Medio Oriente.
    Fuori dal Medio Oriente le truppe italiane.
    Fuori dal Mediterraneo le basi NATO e la Sesta Flotta USA.
    Con il proletariato e la gioventù siriana, contro la sanguinaria borghesia locale
    e contro l’intervento di qualsiasi potenza straniera.
    Per l’internazionalismo proletario, per l’unione del proletariato europeo,
    mediterraneo e mediorientale nella lotta contro l’imperialismo e il capitalismo
    per il comunismo.


    Mercoledì 21 agosto 2013 più di mille bambini, uomini e donne sono stati assassinati con “armi chimiche” durante il bombardamento dei sobborghi orientali di Damasco, nella regione della Ghouta. E’ l’ultima orrenda strage della catena senza fine di massacri commessi in Siria, in oltre due anni di guerra civile, dalle truppe della fazione borghese al potere, capeggiata dal clan Assad, e dalle milizie delle fazioni
    borghesi avverse(“nazionalisti”, “liberali”, “islamisti”),
    che lottano selvaggiamente per il potere sulle spalle e sulla pelle del proletariato e delle masse lavoratrici.
    Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna hanno preso a pretesto l’orribile massacro chimico della Ghouta per giustificare l’imminente attacco terrorizzante contro il regime di Damasco, che verrà lanciato dalla
    poderosa armata aeronavale schierata da mesi nel Mediterraneo, in attesa dell’occasione propizia per intervenire direttamente nella guerra civile, dopo avere armato, consigliato ed istruito le varie milizie anti-Assad.
    La superpotenza americana e l’aggressivo
    imperialismo francese non hanno né la volontà né il potere di porre fine alla guerra civile, ma ne approfittano per spartirsi la Siria. Il programmato
    intervento aeronavale ed i suoi ulteriori sviluppi sono una nuova tappa del processo di spartizione imperialistica del Medio Oriente, avviato con l’occupazione militare americana dell’Irak e proseguita con l’aggressione Nato alla Libia. E come
    in quei paesi esso porterà distruzioni, lutti e sofferenze al popolo siriano.
    Abbasso questi sedicenti “difensori dei diritti dell’uomo”, capeggiati dagli USA, boia gassatori, avvelenatori e distruttori dei popoli della Corea, del
    Vietnam e dell’Irak, con l’ausilio della Francia,responsabile di tanti massacri e sofferenze inflitti al popolo siriano, che si era ribellato al suo dominio
    imperial-coloniale tra il 1920 e il 1946.
    I super reazionari sceicchi del petrolio, capeggiati dall’Arabia Saudita e dal Qatar, e il sanguinario governo turco appoggiano l’intervento americanofrancese,
    con l’obbiettivo di partecipare alla spartizione della Siria, avvalendosi delle milizie e fazioni che essi finanziano da anni.
    Abbasso questi signori della rendita petrolifera e finanziaria mondiale ed il governo Erdogan, oppressore del popolo curdo e pronto a reprimere i proletari turchi e di tutto il Medio Oriente.
    Russia e Iran, e dietro a loro la Cina, sono contrari all’intervento armato degli imperialisti occidentali e raddoppiano gli sforzi per sostenere l’esercito di Assad, che è un loro alleato strategico. L’Iran, poi, è già presente sul terreno della guerra civile siriana, con i suoi “pasdaran” che affiancano i miliziani sciiti libanesi di Hezbollah, schierati con l’esercito siriano.
    Abbasso queste potenze, che – allo scopo di
    mantenere le loro posizioni strategiche nel
    Mediterraneo e nel Medio Oriente - hanno armato fino ai denti e danno man forte all’esercito di Assad, che fa strage del suo popolo.
    L’imperialismo italiano, posto di fronte al brutale attivismo di USA e Francia, agita la richiesta di dare all’intervento militare in Siria una “legalità internazionale” in sede ONU (dove è decisivo il potere di veto russo e cinese), per tessere trame su
    tutti i tavoli e tutelare i propri interessi strategici -
    economici politici e militari - nel Mediterraneo, in Siria e nel Medio Oriente, in Iran e in Russia. Non dimentichiamo che l’Italia ha il comando della “Forza Multinazionale di Intervento” schierata dal 2006 nel Sud Libano, proprio al confine tra Libano Israele e
    Siria. Quindi, quali che siano gli sviluppi della guerra civile siriana e dell’intervento dei suoi concorrenti imperialisti francesi inglesi americani israeliani o delle
    altre potenze, l’Italia sarà ineluttabilmente costretta
    ad accrescere la sua presenza armata nella regione ed anche in Siria.
    Abbasso l’imperialismo italiano, prima potenza del Mediterraneo, gendarme del Medio Oriente, che da sempre collabora all’oppressione e allo sfruttamento
    dei proletari della regione.
    L’imperialismo israeliano sta da tempo affilando tutte le tecnologie mortifere e terrorizzanti di cui dispone il suo esercito, per assestare colpi micidiali ad ognuna delle fazioni in lotta in Siria e profittare dell’indebolimento dello storico nemico siriano e – conseguentemente - dei suoi alleati, Hezbollah e Iran.
    Israele, che già occupa da quasi 50 anni l’altipiano siriano del Golan, ricco di acque e situato a 50 Km da Damasco, non ha mai rinunciato ad impadronirsi
    anche del Sud Libano, che ha occupato fino al 2000 e che nel 2006 ha nuovamente invaso, scontrandosi con la vittoriosa resistenza dei nazionalisti islamici di
    Hezbollah sostenuti da Damasco.
    Abbasso questo feroce imperialismo, oppressore e genocida del popolo palestinese e nemico giurato di tutti i proletari del Medio Oriente.
    Nella critica situazione venutasi a creare in Siria ed attorno alla Siria, il proletariato, le masse lavoratrici e la gioventù di questo paese, che sono attualmente la
    carne da macello della guerra civile borghese, si trovano a dover combattere i nemici interni – la cricca Assad e le fazioni borghesi che ne vogliono prendere
    il posto – e le potenze imperialiste e regionali che vogliono spartirsi il paese. E’ una battaglia durissima e complessa, che può essere affrontata soltanto promuovendo l’autonomia di classe del proletariato da ogni fazione borghese e dai suoi alleati o
    protettori stranieri e sviluppando l’organizzazione rivoluzionaria, politica e militare, necessaria per combatterli tutti, trasformando la guerra civile in
    guerra rivoluzionaria, con la prospettiva del potere dei lavoratori.
    D’altra parte, la ferocia della borghesia siriana e la potenza di fuoco degli Stati imperialisti e delle potenze regionali che accerchiano la Siria come avvoltoi non devono impressionare e impaurire.
    Qualsiasi loro intervento aggraverà la crisi in atto in questo paese e scatenerà nuovi conflitti tra i concorrenti imperialisti e mediorientali; soprattutto getterà olio sul fuoco delle rivolte, sollevazioni e insurrezioni popolari in atto nel Medio Oriente e nei paesi arabi, che stanno facendo tremare le borghesie
    locali, i signori del petrolio e i loro protettori imperialistici.
    E, quindi, potrà suscitare potenti alleati a fianco del proletariato siriano, se questo saprà affrancarsi dalle cosche borghesi del suo paese.
    Dal canto nostro, delle forze d’avanguardia
    rivoluzionarie proletarie e giovanili qui in Italia e in generale nei paesi imperialistici, dobbiamo solidarizzare con il proletariato e la gioventù siriana,
    combattendo l’imperialismo “di casa nostra”;
    attaccando gli interventi militari in atto contro la Siria, nel Medio Oriente e nel Mediterraneo; denunciando e sabotando il ruolo di gendarme mediorientale e
    mediterraneo dell’imperialismo italiano; operando per unire le avanguardie proletarie d’Europa, del Mediterraneo e del Medio Oriente sulla via
    dell’internazionalismo proletario contro l’imperialismo ed il capitalismo, per il comunismo.
    Guerra sociale contro guerra statale.

    Milano 30 agosto 2013

    Rivoluzione Comunista - Esecutivo della sezione Osvaldo Galmarini

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