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Roma, movimenti occupano l'Anci
"Stabili statali diventino abitazioni"

(17 Settembre 2013)

I manifestanti, dopo la protesa lampo di questa mattina, hanno ottenuto un incontro per giovedì 26 con il presidente Anci Fassino. Il 23 saranno invece in Campidoglio per dire no al buono casa. Ma l'assessore Ozzimo difende la scelta, promette il confronto e ricorda che "uscendo dai residence non saranno persi i diritti acquisiti per accedere agli alloggi popolari". In ritardo il censimento del patrimonio pubblico

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Un'occupazione lampo per una richiesta: una casa. Torna in campo il Movimento per il diritto all'abitare e lo fa questa mattina, con una protesta che porta dritti nella sede dell'Associazione nazionale Comuni italiani (Anci), in via dei Prefetti. Due ore di presidio per chiedere un incontro con il presidente Piero Fassino. Il tavolo di confronto ci sarà: l'appuntamento con il sindaco di Torino, per risolvere una criticità che tocca diverse città del nostro Paese, è per giovedì 26 settembre alle 7 di sera.

L'IMPORTANZA DELL'ANCI - La rete cittadina formata, per ora, da 20 centri (tra cui Milano, Bologna e Napoli) si è presentata di buon'ora negli uffici dell'Anci. Movimenti, coordinamenti e Inquilinato Resistente, in tutto circa 500 persone secondo gli organizzatori, sono tornati sulla scena per protestare “contro la totale assenza di una seria politica abitativa dall’agenda dell’Associazione Nnazionale Comuni italiani”. Quella che per i manifestanti è “l’organismo istituzionale più vicino alla spaventosa carenza di alloggi popolari che sta mettendo masse sempre crescenti di persone in mezzo alla strada”.

“PROBLEMA SOCIALE” - Un problema che, sottolineano le donne e gli uomini in presidio, non può essere derubricato da sociale ad “ordine pubblico”: “Un impulso folle”, spiega a Paese Sera Luca Fagiano, esponente del Movimento per il diritto all'abitare. L’obiettivo, oltre l'incontro con Fassino, è quello di “invertire la tendenza che, dopo la demagogica abolizione dell’Imu e l’introduzione dell’impopolare 'Service Tax', ha colpevolmente dimenticato di affrontare le ragioni di chi una casa non ce l'ha”. I complici di questa emergenza sempre gli stessi: disoccupazione dilagante, affitti o mutui che non sono alla portata.

LA SETTIMANA DI LOTTA - Non solo l'incontro con il presidente dell'Anci. Con l'iniziativa di oggi i Movimenti rilanciano la settimana di lotta, iniziata lo scorso 12 settembre, e che dovrebbe concludersi con un corteo che arriverà dopodomani al ministero dell'Economia. L'appuntamento successivo è per lunedì prossimo in piazza del Campidoglio. “Perché il Comune di Roma – accusano i coordinamenti – non si sta certo muovendo lungo una strada in grado di dare risposte concrete”. Sul banco degli imputati anche il buono casa, varato dalla giunta Marino. “Il sindaco – aggiunge Fagiano – ci aveva promesso dialogo e invece non ascolta le nostre istanze”.

BOCCIATO IL BUONO CASA - Rispediti al mittente dunque i 700 euro promessi da palazzo Senatorio per lasciare i residence, che costano circa 30 milioni di euro l'anno. “Usciremo solo con le chiavi di una casa in mano”, promettono i manifestanti. La paura è che il sostegno pubblico si traduca in un altro aumento dei prezzi d'affitto. Con le persone costrette a cercare da sole un alloggio, che “inevitabilmente rischiano di essere vittime del mercato”, continua Fagiano. La strada per loro è un piano che poggi sull'edilizia residenziale.

IL PATRIMONIO PUBBLICO - Ma le prime risposte, chiedono i coordinamenti, dovrebbero arrivare dal censimento del patrimonio pubblico. Che da oggi è allo studio del nuovo direttore del Patrimonio, l'architetto Mirella Di Giovine. “Un'altra promessa non mantenuta, come quella della disconuità con Alemanno. – accusa l'esponente del Movimento -. Gli sgomberi dei rom continuano e chi protesta viene fermato”. Il riferimento è al corteo del primo luglio scorso, giorno d'insediamento dell'assemblea capitolina, quando una ragazza fu ferita alla testa da una manganellata.

“PIANO CASA E PARTECIPAZIONE” - Disponibilità al dialogo che però viene ribadita anche dall'assessore alla Casa. Daniele Ozzimo, dopo il tavolo in estate, è pronto a confrontarsi di nuovo con i movimenti. Soprattutto per spiegare che “la delibera sui residence è un tassello importante – spiega l'esponente del Pd – ma non si tratta del piano casa”. “Su questo - promette - avvieremo un ampio percorso di partecipazione”. Perché, sottolinea Ozzimo, i 700 euro del buono casa durano 4 anni e “non fanno perdere i diritti acquisiti per accedere all'edilizia residenziale pubblica: è una forma di accompagnamento verso una sistemazione dignitosa”. Che, nei piani dell'amministrazione, fa risparmiare milioni di euro alla casse del Campidoglio.

Santo Iannò - www.paesesera.it

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