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Tunisia, rapper e artisti vari perseguitati da giudici e polizia

(26 Settembre 2013)

tunirapper

In Tunisia canzoni ancora sotto processo. Nel mezzo della crisi politica che attraversa il Paese, la magistratura e' tornata a pronunciarsi sul caso del rapper Ahmed Ben Ahmed, noto con il nome d'arte Klay BBJ e gia' condannato in contumacia a 21 mesi di carcere per aver criticato la polizia nelle sue canzoni. ''Il rapper tunisino Klay Bbj oggi davanti ai giudici per le sue canzoni. Mai gli artisti sono stati tanto molestati'', scrive sul suo profilo Twitter la blogger tunisina Amira Yahyaoui. Il sito d'informazione TunisieNumerique riferisce della condanna oggi a sei mesi di carcere senza la condizionale. E la blogger subito rilancia la contestazione, tra i suoi quasi 24mila follower su Twitter, con attacchi contro polizia e giudici.

Il processo a Klay Bbj era atteso come un nuovo verdetto per lo stato delle liberta' nella Tunisia del dopo-Ben Ali con gli islamici di Ennahda al potere. Il rapper e' accusato di oltraggio a pubblico ufficiale, comportamenti indecenti e diffamazione. A fine agosto, insieme all'altro rapper Ala Yaacoubi (alias Weld El 15), era stato condannato al carcere per un'esibizione al Festival Internazionale di Hammamet. L'omissione della notifica all'imputato dell'avviso per l'udienza era passata quasi inosservata. Klay Bbj aveva deciso di ricorrere in appello.

Sotto processo, tra gli altri, c'e' Nasreddine Shili, il cineasta e produttore tunisino in liberta' provvisoria. E' colpevole di aver lanciato un uovo contro il ministro della Cultura, Mehdi Mabrouk. Negli ultimi giorni i riflettori si sono accesi anche sul regista 29enne Nejib Abidi, arrestato insieme ad altri sette artisti in un 'blitz' della polizia in un appartamento a La Fayette, zona centrale di Tunisi. Non solo regista. Abidi e' anche il fondatore di Radio Chaa'bi e un ex sindacalista dell'Uget (Unione generale degli studenti tunisini). E' noto per le sue posizioni in forte contrasto con le autorita'. Ha partecipato alle mobilitazioni a sostegno di Jabeur Mejri - colpevole di aver diffuso su Facebook post considerati offensivi per l'Islam - e Nasreddine Shili. Prima dell'arresto, dall'abitazione e' sparito anche il materiale per l'ultimo documentario a cui stava lavorando. Insieme ad Abidi sono stati catturati l'ingegnere del suono Yahia Dridi, il regista Abdallah Yahia, il bassista Slim Abida, il pianista Mahmou Ayad, il clarinettista Skander Ben Abid e due ragazze. I media tunisini non ne rivelano le identita', ma soli i nomi: Aya, che ironia della sorte in arabo significa 'miracolo', e Amal, 'speranza'. Per loro non ci sono accuse ufficiali.

controlacrisi.org

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