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Uccidevano per divertimento

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(22 Settembre 2010) Enzo Apicella
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A. Saudita. Medico smentisce religioso: guidare non fa male alle donne

(1 Ottobre 2013)

Saleh Leheidan aveva sostenuto che guidare compromette le ovaie. Il 26 ottobre le donne saudite si metteranno al volante per protestare contro un divieto unico al mondo

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da redazione

Roma, 1 ottobre, 2013, Nena News - La campagna delle saudite contro il divieto di guidare imposto alle donne ha scatenato polemiche nel regno. Le minacciose affermazioni del religioso Saleh Saad el-Leheidan, membro del Consiglio degli ulema, che in un'intervista aveva dichiarato che guidare "fa danni alle ovaie e provoca danni al nascituro", sono state pubblicamente confutate dal ginecologo Mohammed Baknah. Nel corso di una trasmissione del canale privato Rotana, il medico ha detto che non ci sono prove scientifiche a sostegno della tesi del religioso, noto per la sua intransigente opposizione a ogni tentativo di riforma sul fronte dei diritti delle donne. Tanto che in un file riservato dell'ambasciata statunitense diffuso da Wikileaks, Leheidan è definito imbarazzante per la monarchia.

Le dichiarazioni del ginecologo Baknah danno sostegno alla campagna online che sprona le donne saudite a mettersi al volante il 26 ottobre, per chiedere il ritiro di un divieto che di fatto non è sancito da alcuna legge. Alle donne non viene rilasciata la patente, dunque sono passibili di sanzioni, ma è accaduto che siano state anche arrestate per avere guidato. Il regno è l'unico Paese al mondo che viete alle donne di guidare.

L'Arabia Saudita impone alle donne una lunga lista di restrizioni, tenendole di fatto sotto il dominio maschile, padre o marito che sia. Per loro è limitato l'accesso all'istruzione e sono costrette a ubbidire all'uomo. I casi di spose bambine sono frequenti e, per quanto riguarda la guida, non possono neppure viaggiare in auto senza la presenza di un parente maschio. Nel 2007 scatenò indignazione la sentenza di una Corte di appello saudita che raddoppiò la pena a 90 frustrate a un'adolescente che era in macchina con un amico quando era stata rapita e stuprata da sette uomini.

Il 26 ottobre per le strade di Ryad ci saranno donne al volante,la campagna online ha raccolto adesioni, ma è difficile prevedere se si tradurranno in una partecipazione massiccia alla protesta. Le parole di un religioso pesano in Arabia Saudita, dove lo stesso re Abdullah, che pure ha l'ultima parola su ogni cosa, deve la sua autorità e la sua legittimità alle elite religiose che spesso frenano le riforme.

Nena News

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