">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

L'ombra nera

L'ombra nera

(20 Agosto 2012) Enzo Apicella
E' morto ieri il disoccupato Angelo di Carlo, che si era dato fuoco per protesta 8 giorni fa davanti a Montecitorio

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

NEMMENO UNA BIBLIOTECA SIA CHIUSA!!!!!!
NEANCHE UN POSTO DI LAVORO VENGA
TAGLIATO!!!!!!

Appello delle lavoratrici e dei lavoratori di Zètema impiegati nelle Biblioteche di Roma

(2 Ottobre 2013)

ingrebibliomarco

Siamo le lavoratrici ed i lavoratori di Zètema impiegati nelle Biblioteche di Roma e da anni con il nostro lavoro contribuiamo allo sviluppo del sistema bibliotecario cittadino, uno dei servizi maggiormente apprezzati dalla cittadinanza e fiore all’occhiello delle diverse amministrazioni che si sono succedute al governo della città.
La nostra storia nelle Biblioteche di Roma inizia nel lontano ottobre 2001: l’iniziale gruppo costituito da 30 unità lavorative, nel corso del tempo, attraverso alterne vicende, scandite da diverse tipologie contrattuali, si è andato via via ingrossando sino a raggiungere le attuali 96 unità.
La maggior parte di noi, dopo anni di precarietà, pur essendo risultati idonei ad un concorso pubblico bandito dal Comune di Roma nel maggio 2002 ed espletato tra luglio e dicembre del 2004, sono stati assunti da una società di diritto privato quale è appunto Zètema, l’azienda capitolina partecipata al 100% da Roma Capitale e che opera con modalità in house nel settore Cultura.
Oggi, con grande preoccupazione, apprendiamo che il drastico taglio al bilancio dell’Istituzione Biblioteche di Roma, deciso dalla precedente giunta Alemanno (da 21mln. a 14 mln. e già operativo dal gennaio 2013), sarà reintegrato solo in parte dalla nuova giunta Marino.
Non è difficile immaginare la portata devastante di questa grave situazione economica per il servizio bibliotecario cittadino, per il personale che vi lavora e per i tantissimi utenti che lo utilizzano:
chiusura di molte biblioteche, riduzione degli orari e dei servizi e probabile taglio di posti di lavoro.
Come dipendenti di Zètema impiegati nelle Biblioteche di Roma, siamo seriamente preoccupati per il nostro futuro occupazionale.
Da sempre considerati “figli di un Dio minore”, la nostra condizione di lavoratrici e lavoratori “esternalizzati” ci rende particolarmente indifesi e maggiormente esposti alle nefaste conseguenze dei tagli di bilancio.
Pur svolgendo le stesse mansioni dei nostri colleghi comunali, siamo di fatto penalizzati sotto molti punti di vista:

- pur titolari di un contratto a tempo indeterminato, la nostra stabilità occupazionale è
drammaticamente vincolata al periodico rinnovo del contratto di servizio tra la società che ci gestisce e l’ISBCC relegandoci così ad una condizione di anomalo precariato;
- siamo inquadrati in un livello professionale inferiore (nella maggior parte dei casi B2) rispetto alle mansioni svolte ed alle nostre competenze;
- non ci viene riconosciuta alcuna prospettiva di valorizzazione e riqualificazione
professionale;
- nelle 22 procedure concorsuali attualmente in corso di espletamento, non ci è stato riconosciuto alcun punteggio per il servizio prestato all’interno delle Biblioteche di Roma e per l’esperienza maturata in oltre dieci anni di lavoro.

Conosciamo bene la tragica situazione economica in cui versa il paese ma non riteniamo giusto che a pagare siano sempre e solo i più deboli.
Conosciamo bene anche quale sia, in tempi di Spending Review, l’opinione generalizzata sulle società in house della pubblica amministrazione: percepite come luoghi di inefficienza, di scambievoli relazioni con la “casta” della politica, di parassitismo e di sprechi.
Tuttavia, senza nascondere che anche noi riteniamo necessaria una profonda revisione di queste realtà, sosteniamo che una loro conoscenza più approfondita rivelerebbe naturalmente una situazione più complessa, nella quale numerosi “distinguo” si renderebbero necessari rispetto al
giudizio complessivamente negativo.
A tal proposito la nostra esperienza è veramente emblematica.
Non vorremmo che oltre al danno subito in tutti questi anni, oggi si aggiungesse anche la beffa individuando in noi “l’agnello sacrificale” per risolvere la grave emergenza economica determinata dai tagli al bilancio dell’Istituzione Biblioteche di Roma.
La nostra particolare situazione lavorativa costituisce una vergognosa anomalia che riteniamo debba essere sanata una volta per tutte garantendo equità sociale, stabilità occupazionale e risparmio della spesa pubblica attraverso l’avvio di un processo di internalizzazione del personale Zètema impiegato nelle Biblioteche di Roma.
Nonostante i disagi e le innumerevoli difficoltà crediamo fermamente nella fondamentale importanza del lavoro che svolgiamo e vorremmo poterlo continuare a svolgere.
Le lavoratrici ed i lavoratori di Zètema impiegati nelle Biblioteche di Roma proclamano lo stato di agitazione e si impegnano ad intraprendere un percorso condiviso con quanti intendano come noi scongiurare le nefaste conseguenze determinate dai tagli al bilancio dell’Istituzione Biblioteche
di Roma.
Facciamo appello ai colleghi di ruolo, agli utenti delle biblioteche ed alla cittadinanza tutta di non lasciarci soli in questa battaglia perché la posta in gioco non riguarda solo la sopravvivenza del nostro posto di lavoro ma anche quella di un servizio pubblico che costituisce una risorsa fondamentale ed indispensabile per lo sviluppo culturale, sociale ed economico della città.
E’ necessario agire ora prima che sia troppo tardi!

- PER LA SALVAGUARDIA E LO SVILUPPO DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO CITTADINO
- PER LA SALVAGUARDIA DEI POSTI DI LAVORO
- PER L’INTERNALIZZAZIONE DEI DIPENDENTI ZÈTEMA IMPIEGATI NELLE BIBLIOTECHE DI ROMA COME UNICA MISURA UTILE PER GARANTIRE E CONIUGARE STABILITÀ OCCUPAZIONALE E RISPARMIO
DELLA SPESA PUBBLICA.

Le lavoratrici ed i lavoratori Zètema impiegati nelle Biblioteche di Roma

5474