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DOHA IN AIUTO DI KHARTOUM CON UN PRESTITO MILIARDARIO

(3 Ottobre 2013)

Il governo di Doha ha annunciato che depositerà un miliardo di dollari nelle casse della Banca Centrale del Sudan, per sostenere le riforme economiche e il piano di austerity varato da Khartoum, alla base delle proteste di piazza in corso a varie riprese da una decina di giorni. È la seconda volta che il piccolo emirato – uno dei pochi a intrattenere buoni rapporti con l’esecutivo del presidente Omar Hassan al Bashir – corre in aiuto del gigante africano, la cui economia ha subito pesanti contraccolpi dalla scissione nel 2011 con le regioni meridionali, ricche di petrolio.

L’anno scorso infatti le casse dello Stato erano state rimpinguate con un’iniezione di due miliardi di dollari provenienti da Doha, inclusi “l’acquisto di titoli di Stato emessi dal governo sudanese e investimenti in diversi settori, in particolare quello minerario, petrolifero, agricolo e dei servizi”.

Fonti bene informate hanno confermato al quotidiano Al Rayyam che il deposito sarà versato nei prossimi giorni e contribuirà a far calare il prezzo del dollaro al mercato nero, dove viene attualmente scambiato per otto sterline sudanesi.

Per anni il governo qatariota – la cui emittente satellitare Al Jazeera è stata accusata nei giorni scorsi di non aver coperto le manifestazioni di protesta nelle strade sudanesi – ha ospitato i colloqui di pace tra Khartoum e i ribelli del Darfur, colloqui che hanno portato alla firma di un accordo di pace nel 2011.

Le manifestazioni di piazza in Sudan sono state convocate per protestare contro l’abolizione dei sussidi pubblici ai carburanti, una decisione che ha contribuito ad un aumento indiscriminato dei prezzi. A Khartoum e in altre città la repressione delle forze dell’ordine ha provocato numerosi arresti e decine di vittime, 34 secondo il governo, più di 200 secondo Amnesty International.

[AdL]

Misna

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