">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Oscar Romero

Oscar Romero

(13 Settembre 2011) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

  • Domenica 21 aprile festa di Primavera a Mola
    Nel pomeriggio Assemblea di Legambiente Arcipelago Toscano
    (18 Aprile 2024)
  • costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

    SITI WEB
    (America latina: un genocidio impunito)

    • C.I.C.A
      Collettivo Italia Centro America

    Il processo Condor a Roma

    (10 Ottobre 2013)

    condoroma

    9 ottobre 2013


    Venerdì 11 ottobre si tiene a Roma l’udienza preliminare del processo Condor. Il Piano Condor è l’accordo di cooperazione poliziesca tra le dittature sudamericane per la repressione delle libertà civili e politiche in America Latina. Un’operazione terroristica internazionale (dal terrorismo di Stato al terrorismo sovranazionale) che coinvolse sette paesi sudamericani negli anni ’70. Una centrale di regia tra i regimi di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay, Perù e Uruguay gestiva la repressione politica e sociale e coordinava i sequestri di persona, la tortura, l’omicidio degli oppositori alle dittature.

    Il processo italiano è l’esito di oltre dieci anni di indagini condotte dal procuratore aggiunto della Repubblica Giancarlo Capaldo, lo stesso magistrato che istruì il processo contro i militari argentini responsabili della desaparición, processo che si concluse con una sentenza storica di condanna nel 2000. La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di 35 imputati: due cittadini boliviani, 12 cileni, 4 peruviani e 17 uruguaiani per il loro coinvolgimento nell’omicidio di 23 cittadini italiani tra il 1973 e il 1978. L’appuntamento è al Tribunale di Roma, piazzale Clodio, per un’altra tappa nella battaglia di verità e giustizia.

    E’ il primo processo europeo contro i crimini perpetrati entro l’Operazione Condor. La speranza è che si arrivi al dibattimento. Il governo italiano e il Partito democratico si sono costituiti parte civile (è la prima volta per un partito politico italiano).

    Questi sono gli estremi del processo:
    Processo CONDOR
    Procedimento penale n. 31079/05
    R.G.N.R. n. 19356/05 contro “Arce Gomez, Luis ed altri 34”
    Tribunale di Roma
    Piazzale Clodio – ROMA
    GUP: Dott. Alessandro ARTURI
    PM: Dott. Giancarlo CAPALDO.


    La lista integrale degli imputati e delle vittime si trova sul sito di www.24marzo.it.
    A QUESTO LINK.

    Qui l’atto di accusa della Procura di Roma.

    Qui una ricostruzione del Plan Cóndor firmata dalla giornalista argentina Stella Calloni.


    «Los esqueletos en los armarios de los dictadores de derecha, que gobernaron América Latina durante los años setenta, son literalmente reales».

    Cosa significa esattamente verità e giustizia? Rassegna.it lo chiedeva qualche tempo fa a Vera Vigevani Jarach. La “militante della memoria” rispondeva così:


    «Il nostro impegno è affinché i delitti e i crimini commessi non cadano nell’oblio. Delitti e crimini che sono di diverso genere: non solo il sequestro, la tortura, l’uccisione o la desaparición delle persone, ma anche i tanti crimini che hanno colpito l’intera società argentina. Pensiamo ai 1,5 milioni di esuli, pensiamo ai sopravvissuti, che conservano nella loro vita un terribile fardello, il peso di essersi salvati. Comunque, per quanto riguarda noi madres, ci teniamo a dire che non vogliamo passare per eroine, non vogliamo salire sul piedistallo. Abbiamo fatto quello che abbiamo fatto (e continuiamo a farlo) perché ci hanno tolto i nostri figli. È naturale chiedere giustizia e verità».

    E aggiungeva:


    «Abbiamo finalmente i processi e abbiamo le condanne. In Argentina mai nessuno si è fatto giustizia da sé. Abbiamo sempre creduto nella necessità dei tribunali, dei processi, della Giustizia. E abbiamo fatto bene. (…) un signore mi ha fermata e mi ha detto: “Ha saputo? È morto Videla. Che effetto le fa?” E io ho risposto che non mi faceva un grosso effetto. Videla è stato processato, condannato a due ergastoli, all’inizio ai domiciliari, ma poi l’abbiamo mandato in cella, in una cella comune e lì è morto, dietro le sbarre».

    davideorecchio.it

    Fonte

    Condividi questo articolo su Facebook

    Condividi

     

    Ultime notizie del dossier «America latina: un genocidio impunito»

    8713