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ENIgnma Libia

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(22 Febbraio 2011) Enzo Apicella
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Getronics Italia

Intervista ad una lavoratrice della sede di Napoli alla quale sono state rimosse le mansioni..

(9 Dicembre 2004)

Dal 18 Maggio 2004 si presenta puntualmente alle 8,30 nello stabilimento Getronics Italia di Napoli, S.Giovanni a Teduccio, la multinazionale olandese dell'informatica e dell'Ict. Si siede su uno sgabello di fortuna. Gli hanno tolto il swuo vecchio lavoro di impiegata amministrativa, la scrivania, il computer, il telefono. Dal 18 Maggio 2004 dopo 10 mesi di cassa integrazione straordinaria(mai applicata la rotazione) rientra al lavoro. Un capetto arrivato da Milano, gli voleva imporre con minacce un nuovo lavoro: attività di call center, turni di Sabato, Domenica e notturni festivi. Lei, chiede, il suo vecchio lavoro, la minacciano di licenziarla. Abbiamo ascoltato la lavoratrice, che, per ovvi motivi chiameremo Sandra.

Allora, Sandra, cosa è accaduto?

"Dopo essere stata inserita in cassa integrazione ordinaria, senza criteri(addirittura venni a sapere che ero stata inserita in cig da un giornale locale che pubblicò la lista 20 giorni prima delle procedure), dopo essere stata posta in cassa integrazione straordinaria per 10 mesi(senza rotazione), dopo avere svolto un generico corso di formazione professionale, il 18 maggio di quest'anno 2004 un capo venuto dalla sede di Milano della Getronics mi voleva imporre un "nuovo" lavoro, un help desk, una sorta di call center, lavoro di Sabato, Domenica, turni festivi fino alle 22.."

E, quindi, cosa è successo?

"Ho chiesto di parlare con il capo dell'ufficio personale di Napoli Dott. Eugenio Gervasio(ex sindacalista della Fim Cisl n.d.r), per avere chiarimenti. Il capo venuto da Milano, si è infuriato, mi ha minacciato di cacciarmi, mi ha preso per un braccio in maniera violenta. Io, ho mantenuto i nervi saldi. Alle 17,30 a fine turno, sono andata a denunciarlo dai carabinieri. Da allora, sto subendo vessazioni di ogni tipo..."

Cioè?

"Hanno creato intorno a me un clima indescrivibile. I colleghi non mi parlano, mi hanno tolto la scrivania, non ho il computer, non ho un telefono. Ma, io, non mollo. Mi devono spiegare, se, il lavoro di Help Desk, è o meno un cambio di mansione. Se è una mansione equiparata al lavoro che avevo prima, di impiegata amministrativa..."

Quali iniziative hai promosso?

"Ho presentato 4 esposti alla Procura della Repubblica di Napoli, altri due esposti ai carabinieri, 4 esposti all'Ispettorato Provinciale del Lavoro di Napoli, 3 esposti all'Unità di Medicina del Lavoro. Ho nominato due avvocati civilisti/lavoristi e 2 avvocati penalisti. Una situazione intollerabile. Sono stata colpita da una grave forma di depressione. Sono in cura presso il Centro disadattamento lavorativo e antimobbing dell'Asl Napoli 1".

L'azienda come ha risposto?

"Nonostante il mio stato di salute, l'azienda continua a inviarmi medici di controllo al mio domicilio, mi ha punito con un provvedimento disciplinare(3 giorni di sospensione dal lavoro e dalla retribuzione), continua a fare pressioni per farmi accettare il call center, senza spiegarmi se è un cambio di mansione".

Che ruolo ha svolto il sindacato?

" sono iscritta alla Fiom Cgil. Il dirigente territoriale Franco Bruno sta sostenendo la mia battaglia. Noto un'assenza e un'indifferenza della Fiom nazionale. Il delegato aziendale, invece è completamente assente e indifferente".

Che intendi fare?

"Continuerò a lottare per difendere la mia dignità di donna e di lavoratrice".

Nino Stella

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