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(30 Settembre 2010) Enzo Apicella
Terzigno: una nuova discarica nel territorio di produzione del Lacryma Christi

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    Napoli: cariche dentro l’assessorato per costruire l'inceneritore

    (14 Ottobre 2013)

    napocarich

    Oggi all'ufficio distaccato dell'Assessorato all'ambiente della regione Campania, a Napoli in via de Gaserei, si apriva il bando di gara per la costruzione dell'ennesimo scempio, il nuovo inceneritore di Giugliano. Per questo motivo 50 attivisti del Coordinamento No Inc di Giugliano si sono presentati alle 7,30 e dopo aver contrattato con la polizia, consentendo l'ingresso dei dipendenti, hanno occupato pacificamente l'ufficio dell'assessore Romano in attesa di essere ricevuti.
    L'arrivo del questore ha trasformato le scale e i corridori dell'assessorato in uno scenario surreale: di fronte la porta dell'assessore, al 5° piano sono state prima caricate le donne del coordinamento di Giugliano, poi ad essere puntati, inseguiti e picchiati gli attivisti di 1/2Cannone e del collettivo FateSpazio di Napoli Nord.
    La violenza della polizia ha quindi determinato la chiusura dell'assessorato, all'interno del quale, dopo questa intelligente operazione repressiva, dalle 9,30 non entra più nessuno.
    Sotto al palazzo è nato quindi un presidio con più di 2000 attivisti e militanti contro l'inceneritore provenienti da Giugliano e non solo.
    Le violenze gratuite della polizia hanno scatenato una reazione imponente di chi non intende più subire il ricatto per cui o accettiamo di essere avvelenati o dobbiamo essere picchiati fin dentro gli uffici pubblici.
    Napoli e la Campania si confermano come il fronte più caldo nella lotta contro la devastazione ambientale e queste scellerate politiche di gestione dei rifiuti. Per costruire queste fabbriche di morte chiamate inceneritori sono necessari i pestaggi della polizia fin dentro gli uffici della Regione.
    L'insostenibilità ambientale e sociale di queste politiche è sempre più evidente e impone a chi le mette in campo un simile livello repressivo.
    Per questi motivi la lotta contro inceneritori e discariche non potrà più essere confinata a chi è costretto a viverci accanto, ma dovrà diventare patrimonio di tutti i soggetti che si battono contro austerità, speculazione e precarietà.
    Il 16 novembre, corteo nazionale a Napoli contro una gestione dei rifiuti che mantiene alti i profitti di pochi distruggendo le vite di tutti e tutte noi.

    Communia Network

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