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Roma, la questura denuncia un militante dell'Unione Inquilini per manifestazione non autorizzata

(15 Ottobre 2013)

CASA: Questura di Roma, denuncia “d’ufficio” dopo tre mesi militante e famiglie sfrattate dell’Unione Inquilini per manifestazione non autorizzata; senza che da parte del Comune sia stata presentata alcuna denuncia. Vi raccontiamo i fatti !

Siamo a Luglio 2013: una famiglia (padre, madre e tre figli minori tra i cinque e gli 11 anni) vive in macchina da un mese senza alcun tipo di assistenza, mentre i vari uffici si“rimpallano” cinicamente il problema l’uno sull’altro. Per una settimana, questa famiglia viene ospitata nella sede Provinciale dell’Unione Inquilini di Roma (per sfuggire ai disagi disumani della strada e soprattutto al caldo asfissiante di fine luglio). Poi la decisione da noi condivisa, due famiglie con 5 minori si accampano sotto gli uffici del’Assessorato alla casa del Comune di Roma, assessorato che da parte sua si dichiara fin dall’inizio solidale e disposto ad accoglierli. Le tende vengono allestite sul marciapiede antistante l’ingresso, dell’assessorato, ma non recano alcun danno né alla viabilità né ai dipendenti dell’ufficio. In quei caldi giorni di luglio il Comune di Roma consapevole della natura assolutamente pacifica e dei motivi “umanitari” della protesta non richiede alcun intervento censorio o repressivo, adoperandosi al contrario per individuare una risposta pratica da fornire per far fronte ai drammatici bisogni delle famiglie accampate. Le tende sono visibili anche per la presenza di uno striscione e bandiere dell’Unione Inquilini di Roma. Il sindacato con uno dei propri responsabili si prodiga per un incontro con l’Assessore al fine di trovare soluzioni. L’assessorato l’unica soluzione che offre parziale e non condivisa dall’Unione Inquilini è una “assistenza alloggiativa” solo per una madre e tre minori. Si prosegue nelle mobilitazioni. A distanza di tre mesi, la Polizia ci informa di aver emesso una denuncia “d’ufficio” per “manifestazione non autorizzata” contro due membri delle famiglie coinvolte e contro il nostro attivista sindacale. Si tratta di un atto gravissimo che intendiamo denunciare con forza e renderlo pubblico. A fronte di famiglie che intendono rappresentare le loro condizioni di vita effettive e le rappresentano per quelle che sono ovvero “l’abitare in tende” il Comune risponde molto parzialmente e la Questura di Roma agisce come dire “d’istinto repressivo” Siamo di fronte a un clamoroso e ingiustificabile atto di intimidazione ai danni delle istanze dei cittadini e dei loro legittimi rappresentanti sindacali. Un atto inaccettabile in quanto perpetrato contro lo stesso volere delle istituzioni, infatti l’assessore alla casa del Comune di Roma, da noi interpellato, si è dichiarato “stupito e contrariato” da questa ingiustificata e arbitraria iniziativa della Polizia. L’Unione Inquilini non si lascia intimidire, continueremo come sempre a condurre, con fermezza, coerenza e civiltà la nostra pluridecennale battaglia per il diritto all’abitare, nella convinzione che i bisogni reali, le istanze sociali e le lotte per affermarli, debbano essere tutelati e garantiti dalle istituzioni come si conviene in ogni Stato civile e non perseguiti dalla polizia

Segreteria Unione Inquilini di Roma

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