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Risorgete Partigiani greci

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(25 Febbraio 2012) Enzo Apicella

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La lotta “per il lavoro” non è sufficiente a difendere la classe lavoratrice

(15 Ottobre 2013)

(volantino distribuito ai lavoratori)

È necessario unire le lotte per conquistare il salario per gli operai licenziati e la riduzione dell’orario di lavoro

Da sempre istituzioni borghesi, sindacati di regime e partiti della "sinistra" borghese hanno illuso la classe operaia facendole credere che questa società è la migliore possibile, unica in grado di poter garantire, in un futuro non meglio definito, "benessere" per tutti!

La verità è che questa società può garantire ai proletari solo sfruttamento, disoccupazione, miseria e guerra.

Nel corso dei decenni attraverso dure lotte i lavoratori avevano ottenuto conquiste momentanee come aumenti salariali e "diritti" che oggi, in piena crisi del capitale, sono stati cancellati in barba a tutte le sacre costituzioni e carte dei "diritti".

Operai, di Ideal Standard, lavoratori di Electrolux,

i padroni tentano di salvare i loro profitti sulla vostra pelle, chiudendo le fabbriche ora non più "competitive" a causa della crisi mondiale del Capitale, che è crisi di sovrapproduzione di merci e che porterà sempre più proletari ed essere dei veri senza riserve.

Comuni, Provincia e Regione mostrano nuovamente il vero volto delle istituzioni fedeli alla classe dominante, che detiene i mezzi di produzione delle merci, la Borghesia. Le ricette istituzionali sono inutili e dannose, impotenti a difendere i lavoratori dagli attacchi padronali, atte ad allontanare i lavoratori dall’unica ricetta possibile: la lotta di classe!

L'orchestra suona con la complicità dei bonzi di regime CSIL UIL UGL ed anche CGIL che nel corso degli anni hanno diviso la classe lavoratrice in mille rivoli di categorie e contratti schierando gli operai gli uni contro gli altri, precari contro "stabili", italiani contro stranieri.

In questo contesto la parola d’ordine della difesa del posto di lavoro risulta sempre più inadeguata, perchè non allarga il fronte della lotta ma lo rinchiude, lo soffoca nel recinto aziendale alimentando in questo modo la concorrenza tra fabbrica e fabbrica, stabilimento e stabilimento. Lottare “per il lavoro” conduce gli operai, pur di continuare a lavorare, ad accettare ogni imposizione padronale, diminuzione del salario, aumenti dei carichi di lavoro, aumento degli esuberi, come dimostrano tutti gli accordi al ribasso firmati da CGIL CSIL e UIL. Concessioni che non hanno fine. Se da una parte aumentano il numero dei disoccupati dall’altra peggiorano le condizioni di vita e di lavoro degli operai ancora in produzione.

Lavoratori,

Solo attraverso la lotta per la ricostituzione di un sincero e forte sindacato di classe, si potranno ritessere quelle fondamentali e necessarie reti di solidarietà e difesa proletaria. Questo sindacato dovrà far suoi i tradizionali e necessari principi della secolare lotta dei lavoratori: nessuna collusione col nemico, né accettazione di alcun interesse comune, né “compatibilità”; rigetto di qualsiasi regolamentazione dell’esercizio dello sciopero; rifiuto delle “concessioni” padronali come i distacchi che sono solo mezzi di corruzione; ritorno alla riscossione delle quote senza passare dalle casse padronali, poiché il vero “riconoscimento” si ottiene solo con la lotta. Il sindacato di classe si batterà per la parità salariale, normativa e di diritti per tutti i lavoratori, precari, interinali e immigrati compresi, per il pieno salario ai lavoratori licenziati, solo mezzo per evitare la sconfitta generale di tutti.

La lotta sindacale, il Sindacato di Classe, sono necessari per iniziare a difendersi dagli attacchi padronali. Ma per farla finita una volta per tutte con questo oramai nauseabondo cadavere chiamato Capitalismo, il proletariato dovrà ricollegarsi al suo partito, il Partito Comunista Internazionale, il solo che ha saputo mantenere l’originale programma rivoluzionario della società comunista difendendolo dall’ultima e peggiore sconfitta rivoluzionaria, quella culminata con lo stalinismo e la menzogna del falso socialismo russo, cinese, ecc., e che da quella sconfitta ha saputo trarre le lezioni necessarie per la riscossa rivoluzionaria futura.

PARTITO COMUNISTA INTERNAZIONALE

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