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(29 Gennaio 2012) Enzo Apicella

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Padova: sui fatti di lunedi' 13

e sull'occupazione delle aule autogestite fuori dal controllo di scienze politiche

(16 Dicembre 2004)

Oggi, nella città di padova, cuore malato di un nordest sfibrato da intolleranza e controllo, coesistono due dimensioni opposte e in conflitto.

Le istituzioni civili e militari di una città-università nutrita dalla ricchezza che 63mila studenti portano ogni giorno, la ricchezza che 63mila cervelli in movimento possono dare con i loro bisogni espressi, le loro rivendicazioni, le loro intelligenze critiche, il loro tentativo di costruire saperi e società diversi e cooperanti, restano arroccate nella difesa dell'esistente, degli interessi economici di imprese e baroni universitari attraverso la repressione poliziesca e la chiusura di spazi sociali.

E' passato un anno dallo sgombero armato dal rettorato per bloccare la rivendicazione del diritto alla casa per gli studenti stranieri, sfrattati da una delibera regionale voluta dalla Lega Nord che governa questa regione.

Interessi economici e politici s'intrecciano continuamente nelle stanze del potere, come quelle stanze che ospitano, nello stesso palazzo universitario - il Bo' -, le rappresetanze delle reti produttive locali e nazionali, svendendo le ricerche universitarie e trasformando l'università pubblica in una immensa agenzia interinale e fabbrica di saperi e valori aziendali.

Stanze del potere, come quelle da cui partono gli ordini di sgombero per gli spazi autogestiti dagli studenti, in ossequio agli ordini dei partiti al governo - Alleanza Nazionale -, per impedire agli studenti di mettere in pratica l'idea di un'università critica, sociale cooperante.

La stessa logica ha guidato gli ultimi due episodi surreali che abbiamo vissuto nelle aule universitarie e nella strade di questa città. Ieri sera tre studenti del collettivo di scienze politiche, che avevano attaccato dei manifesti per pubblicizzare una conferenza sulle elezioni negli USA, sono stati aggrediti in un pestaggio in piena regola da polizia e celere in assetto antisommossa. Un ragazzo è tuttora in stato di fermo presso il carcere Due Palazzi di Padova.

Questo è avvenuto il giorno dopo lo sgombero delle aule autogestite "fuori dal controllo" a scienze politiche, sgombero motivato dalla ferrea volontà, nelle parole del direttore del dipartimento economico che gestisce gli spazi, "di rimettere sotto controllo l'intera zona".

Oggi la nostra risposta all'oscurantismo autoritario di polizia e università è stata quella di non fermarci, di riconquistare quegli spazi per renderli fucine di conflitto e sapere critico, per esprimere con tutte le nostre forze il sogno e la necessità di vivere nell'immediato un'università libera, e, senz'altro, FUORI DAL CONTROLLO.

collettivo scienze politiche padova

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