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Appello in favore di due lavoratrici napoletane

Due lavoratrici napoletane, un'impiegata della Getronics Italia e un'impiegata della Unicredit Banca stanno subendo ingiustizie e vessazioni sui posti di lavoro.

(22 Dicembre 2004)

Due lavoratrici napoletane da mesi stanno subendo gravi violenze sul lavoro. E’necessario l’intervento della magistratura. Un appello alla stampa e alle parlamentari napoletane.
Dichiarazione di Ciro Crescentini della segreteria della Fillea Cgil Napoli
Due lavoratrici napoletane da 6 mesi stanno subendo violenze e soprusi di ogni tipo sul lavoro: vessazioni, rimozione dalle mansioni originarie, isolamento, provvedimenti disciplinari, minacce di licenziamento, visite mediche pretestuose, controlli e visite dei medici fiscali nelle proprie abitazioni.
Si tratta di due impiegate. Una è dipendente della Getronics stabilimento di S.Giovanni a Teduccio Napoli una multinazionale olandese dell’informatica di Napoli, 39 anni, separata, una figlia a carico. Dal mese di Maggio di Maggio è stata rimossa dalle sue mansioni di impiegata amministrativa. Dal mese di Maggio di quest’anno è abbandonata e isolata su una sedia di fortuna per otto ore al giorno. Ha subito fino ad oggi minacce dai suoi capi, provvedimenti disciplinari e isolamento totale dei colleghi. L’azienda le ha proposto di andare via. E’ stata colpita da una grave depressione e ansia. Nonostante tutto sta resistendo. Ha presentato 5 esposti alla Procura della Repubblica di Napoli, 3 denunce ai carabinieri, 4 esposti all’Ispettorato del Lavoro, 2 esposti alle Asl e alle unità di medicina del lavoro.
L’altra è una dipendente di una filiale di Napoli della Unicredit Banca. 37 anni, un figlio a carico. E’ stata allontanata dal suo lavoro e mandata a casa. Ha subito provvedimenti disciplinari. Isolata dai colleghi. L’azienda minaccia di licenziarla. E’ stata colpita da una grave forma di depressione. Ha tentato anche il suicidio. Nonostante tutto sta resistendo.
Ho ritenuto rendere pubbliche queste violenze sul lavoro, anche se entrambe le lavoratrici non appartengono alla mia categoria sindacale.
Ho ritenuto opportuno farlo per spirito etico e civico perché oltre a fare il dirigente sindacale, sono un militante sindacale.
Queste due donne stanno subendo violenze che possono mettere a repentaglio le loro vite. E’ necessario che intervenga subito la magistratura Faccio un appello alla stampa democratica della Città, ai giornalisti e soprattutto alle giornaliste napoletane, alle parlamentari napoletane affinché approfondiscano le due vicende, che, rappresentano un esempio lampante di come sui posti di lavoro le vessazioni e le violenze sono diventati elementi di un vero e proprio sistema scientifico di organizzazione del lavoro per costringere i lavoratori e le lavoratrici a dimettersi”

Ciro Crescentini

Fonte

  • Fillea Cgil Napoli

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