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(16 Ottobre 2011) Enzo Apicella
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Intervento dalle fabbriche di Genova per il congresso PRC

(dalla tribuna congressuale di Liberazione)

(3 Gennaio 2005)

Chi come noi vive in fabbrica avverte distanza da parte dei vertici del partito rispetto alle tematiche reali del lavoro. Infatti notiamo, a partire dalle uscite estive di Bertinotti sulla stampa, grande tensione per le “primarie”, grande “angoscia” per gli "espropri proletari", ma un’attenzione a dir poco superficiale circa la pesante condizione dei lavoratori, oggetto di violenza del capitale in Italia e nel resto del mondo. Ci sarebbe molto da dire e da fare in tal senso, ma l’approccio della dirigenza del partito appare per lo più “estetico”. Sarebbe necessario che il partito sviluppasse una posizione autonoma rispetto alle posizioni del sindacato, che oggi lavora per “calmierare” le lotte anziché organizzare una necessaria ed efficace resistenza tra gli operai, sempre più attaccati dal padronato e da governi di tutti i colori. Si dovrebbe cercare di unificare le lotte dei lavoratori licenziati a migliaia dalle aziende che delocalizzano nell’ambito del processo di ristrutturazione europeo. Ciò non viene fatto: si parla di nonviolenza: mentre la polizia sgombera le fabbriche occupate.

Anche in Liguria stiamo vivendo da anni tale situazione; qui molte realtà produttive sono state e sono dismesse, spesso anche con la scusa dell’ambiente, in verità per essere trasferite in Paesi dove il costo del lavoro è più basso. Ma le industrie inquinano anche in quei Paesi. In molte zone della Liguria le fabbriche hanno lasciato il posto non a parchi verdi, ma prevalentemente a centri commerciali e altre mostruosità, templi del lavoro precario, all’insegna della cementificazione più selvaggia.

Sono stati tagliati migliaia di posti di lavoro, sotto la responsabilità di personaggi come Prodi e Burlando, noto ex ministro, eminente esponente Ds. Burlando anni fa fu acceso sostenitore della chiusura dei cantieri navali a Genova e del ridimensionamento dell’industria pesante. Si doveva lasciar posto al turismo (che crea pochi e precari posti di lavoro) e puntare su una imprecisata "new economy", i cui benefici nessuno di noi ha visto. Burlando e gran parte del centrosinistra propugnavano la chiusura delle acciaierie ILVA, senza specificare mai chiaramente contropartite contrattuali a favore dei circa 3000 operai. Dietro questa operazione, mascherata da un confusionario e pretestuoso ambientalismo, la realtà: manovre speculative di lobbies imprenditoriali senza scrupoli, amiche del centrosinistra, desiderose di accaparrarsi le aree su cui sorgono le acciaierie. Burlando & c. sostenevano poi, negli anni ‘90, che la cantieristica era settore produttivo ormai vecchio, bisognava dismettere. Fortunatamente, oggi, ai cantieri navali di Genova, lavoriamo ancora, diverse centinaia di giovani, grazie alle lotte dei nostri compagni più anziani, che impedirono la chiusura.

Burlando, oggi è il candidato della Gad alle elezioni regionali del 2005. E’ tra coloro che di fatto coprono l’operazione Finmeccanica2, cioè lo”spezzatino” delle aziende Finmeccanica del settore civile, come Ansaldo, Elsag, più Fincantieri, con relativi e più che prevedibili licenziamenti in massa. Oggi Burlando, che dialoga in modo bipartisan coi settori più moderati dell’elettorato di centrodestra, non si inquieta per gli operai licenziati di Tubighisa, Finmek, Stoppani, Ferrania ecc. In questo congresso una domanda ci nasce spontanea, da rivolgere al compagno Bertinotti e alla maggioranza dirigente del Prc (ma anche ai compagni che hanno presentato i documenti "critici" e ci propongono un sostegno "critico" al prossimo governo di centrosinistra): perché allearci col “privatizzatore” Prodi? perché in Liguria il Prc, ha deciso di appoggiare la candidatura di Burlando? Le risposte che finora ci sono state date non ci hanno convinto. Per questo al congresso voteremo il Documento Per un Progetto comunista: l'unico che propone per la classe operaia una prospettiva indipendente dalla borghesia e dai suoi governi .

Andrea Bono (Rsu Fincantieri Genova Sestri Ponente)
Alessandro Borghi (Rsu Ilva Genova Cornigliano)

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