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(9 Agosto 2013) Enzo Apicella
Obama annulla il vertice con Putin dopo la concessione di asilo a Snowden da parte della Russia

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Obama non è figlio di Maria

(19 Novembre 2013)

(“Cosa impedisce di dire la verità scherzando?”
Orazio, Satire, Libro I)

Quando ero bambino, molti decenni fa, se un compagno di giochi rivelava agli adulti qualche nostra marachella, gli si gridava in faccia questa filastrocca: “Chi fa la spia/ non è figlio di Maria/ non è figlio di Gesù…
Ignoro se tra i bimbi di oggi è ancora in uso.
Per le elezioni del 1948 Guareschi aveva coniato uno slogan: “Nel segreto della cabina elettorale, Dio ti vede, Stalin no”. Stalin era un dilettante nei confronti di Obama, che riesce, attraverso la National security agency (Nsa), a sapere cose che persino il confessore, lo psicanalista, l’agente delle tasse o la vicina di casa pettegola ignorano.
Nell’Italia di allora, gli strumenti tecnici moderni difettavano, ma il materiale umano inquisitorio era ricchissimo. Il controllo sociale era lasciato in parte alla rete fittissima delle parrocchie, visto che le minacce ultraterrene avevano ancora grande effetto, in parte ai carabinieri, presenti anche nelle piccole località. Elementi essenziali erano i partiti di massa; quelli di sinistra erano essi pure sorvegliati, più per i loro contatti con l’URSS che per paura di attività rivoluzionarie, ma la borghesia non aveva dubbi sulla loro capacità di tenere a freno le masse. Con l’attentato a Togliatti il richiamo all’ordine venne proprio dai massimi dirigenti del PCI, e si vide che i discorsi sulla rivoluzione e sul marxismo erano solo artifici retorici; ma gli storici e i giornalisti borghesi continuano a parlare di ambiguità togliattiana, come se davvero non avesse scelto tra rivoluzione e parlamentarismo.
Tornando all’oggi, peggio di Obama sono i nostri politici, che hanno persino permesso alla NSA di creare una centrale dentro Telecom Italia, è ora fingono di cadere dalle nuvole.
Non è il caso di ripetere ciò che mille giornalisti hanno già ampiamente discusso, ma occorre individuare le ragioni sociali e politiche di questo “scandalo”. Non c’è imperialismo, preborghese o borghese, che non si sia dotato di una vastissima rete di spie: nell’antico impero persiano le “orecchie del re” rendevano edotto il monarca di ciò che accadeva in quel incredibile coacervo di popoli. A Roma, quando Orazio fu presentato a Mecenate, si guardò bene dal celargli le sue umili origini, consapevole che quel potente esponente del potere aveva innumerevoli informatori, e sapeva già tutto di lui. Famigerate per lo spionaggio le ambasciate veneziane, e il Consiglio dei dieci aveva al suo servizio una complessa rete di confidenti e informatori, in grado di usare scritture cifrate e codici segreti. E Giacomo Casanova fu prima indagato e carcerato, poi spia. Napoleone III aveva i suoi mouchard, lo zarismo l’Ochrana… Con lo sviluppo della tecnologia la rete spionistica s’ingigantì. Ma, si dirà, quelli erano stati dell’Ancien régime, oppure monarchie autoritarie, ora siamo in democrazia. Eppure gli stati democratici, ancor più dei precedenti, praticano lo spionaggio militare e civile, il sabotaggio, la disinformazione, l’omicidio mirato.
Chi ha una visione liberale pensa che lo stato sia o almeno debba essere al di sopra delle parti, che i servizi segreti debbano difendere il paese dall’intrusione di potenze esterne o da congiure interne. Compiti esclusivamente protettivi, che non devono invadere la sfera della vita privata, la privacy e rispettare i diritti del cittadino contemplati nella costituzione. Poiché ciò non avviene, allora si grida ai servizi deviati, al tradimento degli ideali democratici.
Non è così. Lo stato non è un terreno neutro sul quale le classi sociali possano competere ad armi pari. Non è neppure una struttura imposta dall’esterno alla società. Nasce dal bisogno di tenere a freno i conflitti di classe, e di impedire che le lotte permanenti distruggano le classi stesse, sovrapponendo ad esse un potere in apparenza al di sopra della società, in realtà col compito di mantenere sottomesse le classi sfruttate. E’ evidente a chiunque che lo stato antico era lo stato dei proprietari di schiavi, quello medievale lo stato della nobiltà che sottometteva i servi della gleba e la stessa borghesia. Il marxismo sostiene che anche quello democratico ha la funzione di mantenere sotto il giogo i lavoratori salariati e le classi sfruttate, e di combattere le borghesia degli altri paesi. In un primo tempo lo stato moderno mantenne il censo elettorale, in seguito la ricchezza si fece valere in forma indiretta, attraverso la corruzione dei funzionari e degli eletti, e soprattutto attraverso il peso della Borsa. Il debito pubblico è lo strumento attraverso cui la finanza impone le sue scelte, favorendo una politica che perpetui e ingigantisca questo debito, e quindi le sue capacità di ricatto.
Libere elezioni? La pubblica opinione, tanto esaltata a parole, in realtà è ingannata e derisa. Oggi forse lo slogan di Guareschi non avrebbe un gran successo, ma le vie dell’imbonimento elettorale sono infinite. Abbiamo visto un imprenditore, da sempre impegnato in pratiche di sottogoverno, presentarsi alle elezioni con un temino di 1° media, “L’Italia è il paese che amo”, ed essere proclamato da stampa e tv il salvatore della patria, persino l’unto del signore. Oggi vediamo la stessa orchestra da circo portare alle stelle un sindaco provinciale, che si dichiara tifoso di Tony Blair, il guerrafondaio propagatore delle menzogne sulle armi di distruzione di massa irachene. Il pubblico deve sempre essere controllato e intrattenuto su falsi problemi o su questioni particolari. Giornalisti e politici scelgono un fatto che colpisce l’opinione pubblica, come una madre che uccide il figlio o la scappatella erotica di un politico, e ne parlano fino alla noia, riuscendo a far passare quasi inosservati fatti come la partecipazione dell’Italia ai bombardamenti della Jugoslavia, dell’Afghanistan e della Libia. La breve recente crisi di governo e le piroette politiche di Berlusconi hanno fatto passare in secondo piano un fatto gravissimo come l’aumento dell’IVA.
Il controllo informatico della vita della popolazione è funzionale al sistema, non è un’aberrazione di pochi dirigenti o agenti segreti. Popoli perennemente raggirati e beffati possono avere momenti di consapevolezza e di ribellione, e per questo è necessario creare preventivamente un apparato di repressione, che si basa sullo spionaggio e sulle leggi speciali, sulla criminalizzazione di correnti di protesta (si pensi ai No Tav) e sulla creazione di falsi nemici (un tempo gli ebrei, oggi gli immigrati). Le strutture formalmente democratiche rimangano, sempre più asfittiche: se un tempo il lavoratore poteva scegliere da quale membro della classe dominante essere governato, adesso gli viene “suggerito”. Se Giolitti faceva accordi con i mazzieri, oggi intere aree del paese vengono lasciate in mano alla criminalità organizzata. Ci si scandalizza se si parla di trattative stato –mafia? Quando nel settembre 2001 il ministro Lunardi dichiarava che bisognava riaprire i cantieri delle Grandi opere e “convivere con la mafia”, rivelava un segreto di Pulcinella”.
Nella malavita gli stati hanno sempre trovato fonti inesauribili di informatori, di sicari, di agenti del controllo sociale. Ma oggi internet ha introdotto nuove possibilità, che vanno ben oltre le vecchie “cimici” da collocare nell’auto o nella casa del sorvegliato. Le reti informatiche, attraverso cui è possibile alla polizia sapere tutto di tutti, sono considerate insufficienti da Obama, che vuole introdurre il chip sottocutaneo, non per i cani, ma per le persone. Intendiamoci : ufficialmente solo per i dati sanitari (non basta una tessera elettronica?). Si tratta di abituare gli americani a portare un chip, il resto verrà in seguito. Neppure il profetico Orwell aveva pensato a tanto.
“Una nuova inchiesta rivela che nel 2004 la National Security Agency americana ha realizzato - di concerto con l'esercito la CIA e la segretissima JSOC (Joint Special Operations Command) - un programma di spionaggio capace di tracciare i telefonini di (presunti) terroristi in Medio Oriente, ovunque essi si trovino… l'inchiesta della giornalista americana Dana Priest per il Washington Post rivela dettagli inediti del programma ribattezzato familiarmente "The Find" dai membri della JSOC.
Uno di questi, il più incredibile, è che i cellulari tracciati fossero reperibili anche da spenti.” Si tratterebbe di una tecnologia che esiste da anni.
Un lettore aggiunge :
“C'è dell'altro. La ditta Telit (israeliana) produceva cellulari che anche da spenti trasmettevano le voci. Il genio, lo si vede dalla faccia, Gasparri ne aveva uno. Così il Mossad ascoltava in tempo reale le riunioni del consiglio dei ministri. Come faceva Gasparri ad averne uno? Semplice, era stato nominato direttore non esecutivo della Telit e lui è cascato nella trappola.” (1)
“Dal settembre 2013, gli scolari inglesi sono schedati in modo digitale: il
governo britannico ha eseguito la scansioni dell'iride oculare, del
riconoscimento facciale, dell'impronta del dito e del palmo - in una parola, la
"biometria" degli alunni.”. Poiché cresce il numero di coloro che si rifiutano, è già pronta la tecnologia Rfid: il West Cheshire College di Liverpool ha obbligato gli studenti a indossare cartellini con chip compatibili, 433 Mhz. E’ possibile seguire i movimenti degli studenti sullo schermo. Possono monitorare gli studenti, non solo le autorità scolastiche ma anche i militari.

“ La Nato, dispone di un sistema Rfid riservato, chiamato "In Transit Visibility Network", con sensori 433 Mhz sparsi in tutto il nord America e l'Europa occidentale…”. E c’è la possibilità che a finire "microchippate" a nostra insaputa, già al momento della fabbricazione, non siano anche le nostre auto, insieme ai nostri telefoni, le carte di credito e magari anche «i nostri figli, quando durante il giorno vanno in giro innocentemente». Questo, senza l’autorizzazione di nessun giudice.
E se un giornalista vuol vederci chiaro? Strani infarti e incidenti stradali “casuali”. La recente morte di Michael Hastings, giornalista investigativo, in un incidente di auto ha suscitato fondati sospetti nei confronti della Cia: “Come per gli infarti … si ritiene ormai che questi "incidenti" ai freni delle vetture siano i preferiti dal crimine organizzato e dai servizi di intelligence, dal momento che sono così facili da spacciare per fatali guasti tecnici.” (2)
Al Capone, oggi, lo farebbero capo della CIA.
Inutile, quindi, piangere sulla democrazia violata, sulle carte costituzionali profanate, sullo stato di diritto manomesso. Il capitale mostra sempre più il suo vero volto totalitario, non esita di fronte alla violazione di qualsiasi diritto, e, a secondo la proprie esigenze, impone le soluzioni più disumane, dall’ espropriazione e dalla pauperizzazione delle masse alle guerre, dalla pulizia etnica al genocidio. Non c’è santi che tengano, bisogna abbatterlo prima che il costo umano divenga insostenibile.


Michele Basso, 18-11. 2011


Note
1) “La NSA rintraccia i cellulari anche da spenti” agoravox.it.
2) libre idee /2013/11 “il chip nato che spia gli scolari e fa schiantare le auto”.

Michele Basso

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